CHI SI RICORDA GLI ANNUNCI SU VILLA PULLÉ? UN ANNO E MEZZO DOPO, IL NULLA

Erano i primi giorni di gennaio 2019. Gli assessori Segala e Zanotto e l’allora presidente di Circoscrizione Zavarise annunciavano trionfanti la soluzione per Villa Pullè. L’ex sanatorio avrebbe dovuto diventare una residenza per anziani in virtù di una intesa tra Invimit Sgr, la società veicolo a cui l’Inps ha ceduto il compendio, e un grande gruppo tedesco.

Peccato che a distanza di ormai un anno e mezzo di quell’accordo non ci sia più traccia, e l’amministrazione non abbia mai spiegato i motivi dell’ennesimo annuncio-bidone inflitto alla cittadinanza.

Lo scorso dicembre un gruppo di cittadini del Chievo aveva segnalato alla Prefettura il degrado sempre più devastante della villa e del parco, rimarcando che lo stato pietoso dei luoghi rappresenta un pericolo immediato e concreto con riguardo, ad esempio, alle parti del parco accessibili al pubblico.

Il Prefetto ha girato la questione sia all’Inps che al Comune di Verona, una prima volta nel dicembre 2019 e una seconda volta nel gennaio 2020, ricevendo, incredibilmente, nessuna risposta. L’inps si è limitata a ricordare che in virtù del conferimento a Invimit, il risanamento della Villa non è più affar suo, cosa in realtà sbagliatissima.

Ancora pochi giorni fa, quindi a metà maggio, ho potuto verificare che agli atti non risulta nessun altro documento. E’ noto d’altro canto che al Consiglio comunale non è arrivata alcuna richiesta per un eventuale cambio di destinazione urbanistica d’uso per la realizzazione della residenza per anziani.

Trovo inaccettabile che il Comune non fornisca alcuna informazione o supporto ai cittadini che chiedono di avere spiegazioni e una soluzione per la messa in sicurezza dei luoghi.

Cosa si può fare? Innanzitutto la proprietà di un immobile di interesse storico è tenuta a manutenere il bene stesso. In secondo luogo, il Comune si è impegnato con i cittadini del Chievo con tutta una serie di promesse riguardanti la destinazione pubblica del parco e la realizzazione degli altri spazi pubblici. Ciascuno deve dunque far fronte alle proprie responsabilità rendendo disponibili le risorse necessarie al decoro del bene alla sua messa in sicurezza. Segnalerò nuovamente alla Soprintendenza  la situazione di Villa Pullè perché obblighi la proprietà ad intervenire per fermare il degrado e per restituire l’immobile e il parco ai cittadini di Chievo.

Condividi