#UnaNuovaStoria

Costruiamo un grande percorso aperto ed unitario per garantire alla città il cambiamento che attende con impazienza.

In tante e tanti, in questi mesi, mi hanno chiesto di candidarmi. Io ho chiesto loro di costruire insieme un grande percorso aperto ed unitario, per elaborare un’idea condivisa di città che garantisca a Verona il cambiamento che attende con impazienza.

Una proposta partecipata e popolare, che guardi al futuro della nostra comunità. La mia candidatura è quindi il risultato di un percorso collettivo, più che mai aperto, per scrivere insieme una nuova storia per Verona.

A meno di cento giorni dall’ultimo giorno utile per le elezioni amministrative 2017 (l’11 giugno) il quadro politico cittadino è ancora fortemente frammentato e incerto. Se tale disorientamento è comprensibile nella destra che esce fiaccata, indebolita e lacerata da un decennio di amministrazioni assolutamente inadeguate e deludenti, quando non dannose, non altrettanto comprensibili sono le divisioni che una parte del centrosinistra continua a marcare. Ha rappresentato un errore da parte di alcune componenti del centrosinistra, in rotta di collisione con il loro stesso elettorato, non aver voluto né saputo approfittare dello slancio di 4 anni e mezzo di opposizione rigorosa, costruttiva e propositiva che ha saputo svelare e spesso anche fermare tutti i bluff dell’amministrazione Tosi, per arrivare all’imminente appuntamento elettorale con le idee chiare e con proposte concrete.

La nostra proposta per la città è tesa sia ad unire il centrosinistra, che a superarne i confini tradizionali, in un progetto in grado colmare il divario che continua a separare Verona dall’essere una moderna città europea. La mia è tutt’altro che una candidatura forzata o controvoglia: sono fermamente convinto dell’assoluta necessità di una svolta, sotto il profilo della mobilità, della cultura, dei diritti, del lavoro, della salute dei cittadini, della difesa dei beni comuni e delle infrastrutture necessarie. Va tutelato l’eccezionale patrimonio artistico, storico, culturale, ambientale e paesaggistico della nostra città.

Allo stesso tempo la mia non è neanche una riedizione della candidatura del 2012, poiché la società civile, che ha avuto un ruolo fondamentale nelle battaglie di questi anni, sarà protagonista senza vincoli partitici, pretese di egemonia o calcoli politici ed elettoralistici. Il vento è cambiato: ora è il tempo della democrazia e della partecipazione, del protagonismo civico, della speranza e del cambiamento.

Vogliamo realizzare ciò per cui ci battiamo da anni: un’area pedonalizzata in ogni quartiere e l’estensione e il miglioramento delle aree verdi nella città, insieme al potenziamento del trasporto pubblico, dei percorsi ciclabili e dei parcheggi scambiatori per limitare il traffico privato. Valorizzazione e promozione, anche internazionale, del sistema culturale cittadino, a partire dalla Fondazione Arena e dai suoi lavoratori. Verona è ancora senza un Assessore alla Cultura! L’Arsenale è un bene comune della città e sarebbe un eccellente Polo Museale. Va totalmente rivista la politica urbanistica, tutta incentrata a creare future, costosissime, cattedrali nel cemento.

Maggiore attenzione alle persone in difficoltà economiche a causa della crisi, garantendo a tutti il diritto alla casa e ai servizi.

Trasparenza e correttezza nella gestione delle aziende pubbliche cittadine.

Attenzione alla presenza degli insediamenti produttivi: malgrado quanto si ripete sulla tenuta del sistema economico scaligero, con la crisi sono andati persi tantissimi posti di lavoro, soprattutto nel manifatturiero.

C’è bisogno di una svolta, di una rivoluzione democratica. Scriviamo insieme una nuova storia per la città, che metta Verona nelle condizioni di fronteggiare con impegno, coerenza ed onestà le sfide del futuro.

Invitiamo tutta la cittadinanza a prendere la parola, a partecipare, a portare idee e contributi, perché la nostra comunità ha un grande desiderio di novità e si merita finalmente una boccata di aria fresca e sana.

Spalanchiamo porte e finestre, ora si volta pagina e si torna a sognare tutti insieme.

Michele Bertucco

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