PARTECIPATE: ALTRA STRIGLIATA AL COMUNE DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI CENSURATA ANCHE LA CONTABILITA’ CREATIVA DELLA FONDAZIONE BENTEGODI

Ancora una volta la Corte dei Conti bacchetta il Comune di Verona. Oggetto della contestazione, risalente allo scorso dicembre ma pubblicata solo in questi giorni, e basata sull’analisi del bilancio 2016, sono i ritardi nella predisposizione del rendiconto di bilancio, il mantenimento di debiti fuori bilancio e, soprattutto, l’incompleta rendicontazione delle attività relative alla pletora di partecipazioni societarie in cui il Comune di Verona è impegnato, il cui numero, va ricordato, in Italia è secondo soltanto alle partecipazioni detenute da Roma Capitale. 

I magistrati contabili lamentano che per otto società partecipate il Comune di Verona non è stato in grado di produrre “l’asseverazione dei crediti e dei debiti”. Infatti, dalle controdeduzioni del Comune emerge che tali enti (che vanno dalla Fiera alla Fondazione Arena fino alla Fondazione Bentegodi) semplicemente si sono rifiutati di rispondere alle richieste di rendicontazione inviate da Palazzo Barbieri. 

Nel ricordare che la legge italiana ammette, per gli enti pubblici, il mantenimento di partecipazioni societarie soltanto se esse sono necessarie “a soddisfare i bisogni della collettività di riferimento”, la Corte dei Conti sollecita il Comune di Verona a dotarsi di adeguati strumenti di coordinamento con le partecipazioni detenute: “ La legittimità del mantenimento di partecipazioni, anche pulviscolari, volte alla produzione di servizi di interesse generale – scrivono i magistrati – passa attraverso il coordinamento stabile con altri soci pubblici (attraverso patti parasociali o norme statutarie) finalizzato a poter incidere sulle scelte strategiche della società, in particolare sotto il profilo della funzionalizzazione al soddisfacimento di interessi generali”. 

Queste parole mettono a nudo le mancanze e l’immobilismo dell’amministrazione Sboarina che non ha ancora predisposto alcuna razionalizzazione significativa delle partecipazioni comunali, continuando anzi a finanziare attività completamente slegate dal contesto veronese (si pensi ad esempio ad Agsm Albania) o mantenendo quote in società di cui non è in grado di spiegare l’utilità pratica (difatti sono spesso dei dei puri e semplici poltronifici). 

Parole dure anche contro la contabilità creativa della Fondazione Bentegodi che, seguendo l’esempio di qualche anno fa della Fondazione Arena, ha fatto il lifting ai propri conti: “è evidente come vada stigmatizzata I’operazione attuata dalla Fondazione Bentegodi, che ha ritenuto di non fare emergere l’ennesima perdita di esercizio mediante I’adozione della contabilità in uso per gli enti locali disapplicando quella economico – patrimoniale, poiché tale modo di operare inquina la corretta rappresentazione delle informazioni che rilevano ai fini della governance della società e dei corretti adempimenti previsti dal Testo unico sulle società partecipate”. 

Chiediamo se il Sindaco intenda intervenire su queste storture oppure se abbia intenzione di girarsi ancora una volta dall’altra parte facendo finta che vada tutto bene 

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