EX SAFEM, L’URBANISTICA VERONESE E’ DEFUNTA

Volere applicare uno strumento di deroga alla vigente programmazione urbanistica come lo Sblocca Italia anche alle ex officine Safem dopo che lo stesso strumento è stato evocato anche per l’Adige Sport Village, per il Piano Folin e per l’ex Albi, significa dichiarare l’estinzione dell’urbanistica veronese e consegnare il ridisegno della città di Verona nelle mani dei privati, che poi a ben guardare appartengono sempre allo stesso giro. 

La compagine di professionisti che lavorano all’ex Safem è infatti la stessa che lavora anche all’Adige Sport Village, cambia soltanto le società che hanno alle spalle che nel caso dell’ex Safem sono società di persone, quindi non adatte a sostenere una operazione così grande. Sotto questo aspetto sarà dunque da aspettarsi presto delle new entry. 

Alla faccia delle programmazione urbanistica, sono previsti altri 8.500 metri quadrati di superficie alberghiera a due passi dagli alberghi annunciati all’ex manifattura tabacchi, e altri 6 mila mq di amministrativo-terziario. Non solo: prima ancora di vedere una ipotesi di piano della mobilità sostenibile (Pums)  il Comune consente di piazzare ben 14 mila metri quadri di parcheggi per auto ad una passo dalla stazione ferroviaria. Sommati ai circa 50 mila metri quadrati di parcheggi complessivamente previsti agli ex Tabacchi  (altro procedimento “speciale”) fanno migliaia e migliaia di posti auto in zona Fiera incastonati tra i quartieri.  Altro, dunque, che sviluppo della mobilità alternativa, filobus e parcheggio scambiatore della Genovesa, con questa scelta i privati hanno già dettato lo sviluppo della città per i prossimi vent’anni. Ora manca solo che l’assessore Segala riveda la sua delega in Assessore alle Deroghe Urbanistiche… 

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