NUOVO STADIO, LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE: POLO COMMERCIALE DA 43 MILA METRI QUADRI LORDI TRA COMMERCIALE, RISTORAZIONE E ALBERGHIERO

Il progetto del nuovo stadio parte già con una bugia: probabilmente non ci sarà la vendita di generi alimentari, ma l’area commerciale contenuta nel nuovo stadio viene pensata, progettata e dimensionata per funzionare da vero e proprio centro commerciale concorrenziale rispetto all’offerta esistente dei sette grandi centri commerciali presenti sul territorio, dunque Adigeo, Grande Mela, Corti Venete, ecc… 

Questo è scritto nero su bianco sullo studio di fattibilità depositato in Comune, dove si fanno riflessioni di questo tipo: “l’attrattiva di un centro commerciale non deve superare i 20-25 minuti di distanza ed è molto condizionata dal tipo di marchi presenti e di negozi disponibili” … “Il bacino d’utenza, nei restanti giorni della settimana, si allinea all’offerta già presente nel territorio, per cui assume un ruolo importante il fatto di essere persuasivi nei confronti del cliente così che possa scegliere un polo commerciale rispetto all’altro”. 

Tecnicamente siamo in presenza di un “parco commerciale”, ciò una aggregazione di negozi con un impatto urbanistico unitario, formula espressamente prevista dalla normativa regionale sul commercio che prevede una superficie minima di 2.500 metri quadrati, mentre nel progetto presentato la superficie commerciale propriamente detta è di  4.500 metri quadrati. Né più né meno di quello che Tosi voleva fare all’Arsenale. 

La proposta prevede infatti una superficie lorda di ben 43 mila metri quadrati con albergo da 102 stanze da 8 mila metri quadri, bar e ristoranti, negozi di vendita al dettaglio per 3 mila metri quadri; altri 2 mila metri quadri di commerciale per lo Store Hellas e per l’Hellas Club; un centro congressi da 1.800 metri quadrati, un cinema teatro, un non meglio specificato “centro giochi” ecc. 

Il cosiddetto parco urbano non è altro che “l’area che si estende tra il nuovo stadio e il suo perimetro” cioè il verde di risulta o di ritaglio compreso tra l’ellisse dello stadio e il rettangolo che lo inscrive. 

Manca un piano del traffico che spieghi come il quartiere possa sopportare tutto questo. Ribadiamo che il progetto è pensato per attirare visitatori e clienti da tutta la città e anche da fuori città, in tutti i giorni della settimana, non solo alla domenica o in occasione di grandi eventi. 

Sotto il profilo puramente calcistico è stata coinvolta soltanto la società dell’Hellas Verona che, guarda un po’, condivide lo stesso numero civico della società promotrice, la Nuova Arena Srl con capitale sociale di 10 mila euro, guidata da Thomas Berthold e dal mago degli stadi Esparza Portillo Cesar Octavio. 

Un’amministrazione comunale ha delle priorità: in campagna elettorale Sboarina aveva promesso che avrebbe migliorato la vita dei quartieri. Oggi ci troviamo con un progetto di mega centro commerciale al posto del “vecchio” Bentegodi. 

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