EX BAM DI VIA MAMELI: RILASCIATO PERMESSO A TRADIMENTO

Disattendendo l’impegno preso davanti al Consiglio comunale, l’amministrazione ha rilasciato al Gruppo Italiano Costruzioni il permesso di avviare le opere di urbanizzazione sull’area dell’ex Bam di Via Mameli senza attendere il parere pro-veritate dell’avvocato Sala. L’autorizzazione porta la data del 31 gennaio 2019 ed è firmata dall’architetto Boninsegna. L’amministrazione non ha avuto nemmeno il buon gusto di avvertire il sottoscritto che per non politicizzare la questione, nel febbraio 2018, aveva rinunciato a mettere ai voti in Consiglio la mozione per la revoca del famigerato Pua Mameli dietro la promessa di acquisire, da parte dell’amministrazione, un parere pro veritate da parte di un consulente di fiducia del Comune che la stessa giunta aveva individuato nell’avvocato Sala. 
Ricordiamo che parliamo di un intervento molto invasivo consistente in 4 torri residenziali da nove e dieci piani più un altro edificio commerciale, incastonato nel tessuto urbano e viabilistico già congestionato di Borgo Trento e destinato a cambiare per sempre lo skyline di questa parte di città. Antecedente come origine allo stesso Piano degli Interventi del 2011, il progetto rimase a lungo nel limbo anche a causa della ferma contrarietà della popolazione, che non vuole questa ondata di cemento. L’amministrazione Tosi l’aveva ovviamente fatto proprio e l’aveva recuperato negli ultimissimi giorni del suo mandato licenziando la bozza di convenzione il 22 giugno 2017, pochi giorni prima del ballottaggio. 
La necessità di revocare le autorizzazioni in via di autotutela risiede, a mio parere, nel fatto che la convenzione fu sottoscritta solo nel novembre 2017 a termini già abbondantemente scaduti. Si tratta dunque di un atto non valido e la consulenza di un esperto serviva proprio ad accertare questa lettura. 
A ben guardare ora si scopre che l’avvocato Giovanni Sala non è mai stato nemmeno interpellato in proposito, l’amministrazione si è invece rivolta all’avvocatura civica che tuttavia non risulta essersi mai espressa. 
Delle due l’una: o sono politicamente scorretti e totalmente inaffidabili, oppure non sanno impartire le direttive ai propri uffici. Non saprei quale delle due ipotesi sia per loro la meno penosa. 

Condividi