NUOVO STADIO, IL NULLA

A distanza di 8 mesi dall’approvazione a maggioranza della dichiarazione di pubblico interesse, non solo l’aumento di capitale che si erano impegnati a fare entro il 31 gennaio 2020 non è stato effettuato, ma  NAV, Nuova Arena di Verona, la società di Esparza e di Berthold promotrice della realizzazione del nuovo stadio, non ha ancora presentato il Piano Economico finanziario, il progetto definitivo, la bozza di Convenzione, né le necessarie varianti urbanistiche.

Altro, dunque, che il progetto “va avanti”, come aveva detto il Sindaco qualche settimana fa: ad oggi il nuovo stadio resta un’opera completamente campata in aria.

Tutto ciò viene confermato dagli uffici comunali, che hanno risposto ad una richiesta di accesso agli atti. Diversamente dagli altri settori comunali, che si sono espressi molto cautamente su questo progetto “border line”, il RUP responsabile del progetto nuovo stadio, Franco Volterra, della Direzione Lavori Pubblici del Comune, si mostra insolitamente lassista rispetto agli impegni presi da Esparza e Berthold. Dopo numerose considerazioni sulle difficoltà tecniche e logistiche create dal coronavirus (per i milioni di euro che mancano?), il RUP afferma infatti che “Non esiste allo stato, la necessità di un aumento del capitale della mandataria a scadenza certa”. Su PEF, Convenzione e progetto definitivo, sostiene invece che “trattandosi di documenti complessi, necessitano di diversi mesi, anche un anno, prima di essere correttamente redatti e compiutamente consegnati”.

Eppure, l’aumento di capitale era stato promesso da Esparza e Berthold come contropartita alla dichiarazione di pubblico interesse da parte del Comune. L’argomento venne usato anche dal Sindaco per ottenere il voto della maggioranza che in buona parte, a cominciare dalla Lega, si mostrava recalcitrante. Il pubblico interesse è stato votato a dicembre 2019 ma ad oggi, 1° agosto 2020, Nuova Arena di Verona, promotrice di un progetto da 121 milioni di euro che promette di mettere sottosopra il quartiere Stadio, rimane una piccola Srl da 10 mila euro di capitale sociale.

L’impegno, preso ancora nel luglio 2019, era che il capitale sociale sarebbe cresciuto subito fino a 2,7 milioni di euro, e successivamente fino ad almeno 30 milioni di euro. E’ evidente come questa mancanza abbia un valore sia politico che amministrativo che non può essere ignorato.

La risposta del RUP enfatizza invece il fatto che NAV avrebbe superato i controlli della Direzione Gare ed appalti in merito all’avvalimento tecnico e finanziario offerto da Foinbra Sapi, società immobiliare messicana. Ma questa non è una vera novità, essendo una pratica del luglio 2019 riguardante l’accertamento, da parte del Comune, dei requisiti del Concessionario.

Viene assicurato che la documentazione mancante verrà presentata nelle “prossime settimane” ma sono sempre e soltanto parole. Parole a cui non seguono atti concreti che possano far pensare che saranno rispettate le scadenze (2022?) previste per la costruzione dell’inutile opera

A questo punto, se a settembre non sarà arrivato il promesso aumento di capitale, chiederemo di portare in Consiglio la mozione per la revoca della pubblica utilità di dicembre 2019.

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