RELAZIONE DI METÀ ANNO SULLE FONDAZIONE LIRICHE: VERONA BRAVA AL BOTTEGHINO, MENO BRAVA QUANDO SI TRATTA DI CONTRIBUIRE

La prima relazione semestrale del 2020 sul sistema delle Fondazioni lirico sinfoniche, redatta dal Commissario straordinario Gianluca Sole, conferma l’immagine di una Fondazione Arena come di una mucca da mungere, oppure, per dirla più delicatamente, di una Ferrari che tutti vogliono veder correre e vincere ma rispetto alla quale nessuno si preoccupa di garantire il carburante necessario.

Confortanti, ma comunque in linea con la tendenza generale della altre fondazioni, i risultati del botteghino 2019: “Sulla base del preconsuntivo 2019 possiamo rilevare che la Fondazione Arena ha chiuso il precedente esercizio confermando risultati sulla gestione caratteristica estremamente positivi” sottolinea il commissario. “Ciò detto – prosegue – occorre comunque notare che ai positivi risultati della gestione caratteristica, si contrappongono aree critiche nella gestione finanziaria dell’ente, sulle quali sarebbe stato necessario intervenire già da tempo da parte degli enti soci con un apporto assai più adeguato”. Per essere ancora più chiaro, il Commissario ribadisce che “Lo scrivente da sempre indica in un maggior sostegno finanziario la misura decisiva per sostenere il compiuto esito dell’azione di risanamento”.

L’appello non è stato mai recepito né dal Sindaco, che è anche presidente della Fondazione Arena, né dal Sovrintendente i quali, anche nella crisi determinata dalla pandemia sanitaria, si sono solo preoccupati soltanto di scaricare i costi del lockdown sui lavoratori e sullo Stato richiedendo l’erogazione degli ammortizzatori sociali, senza consultare le organizzazioni sindacali e senza proporre un programma di ripresa lavorativa. Il micro-festival che hanno annunciato deve ora scontare la doccia fredda del limite dei 3.500 spettatori, comunque insufficienti a garantire la chiusura del bilancio in pareggio. Ancora una volta pagano i lavoratori, che in più vengono ignorati dai vertici Fav.

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