A2A E LA TRASPARENZA: IL CASO DELL’INTEGRAZIONE CON AEB

n una recente operazione di “integrazione societaria” avente per protagonista A2A insieme ad un’altra multiutility del territorio lombardo, AEB, raggruppante 29 Comuni quasi tutti Brianzoli con capofila Seregno, è tornata alla ribalta la questione della trasparenza di questo genere di operazioni su cui il colosso milanese è attivissimo secondo una chiara linea espansionistica.

I legali che avevano assistito le aziende, compreso il noto avvocato Bernardo Mattarella junior, figlio del Presidente della Repubblica, avevano considerato che l’operazione in sé sarebbe legittima ma che
potrebbe essere prudenzialmente preferibile procedere a informare, in un’ottica collaborativa, l’ANAC dell’operazione”.

Tenendo conto delle differenze di scala (il gruppo AEB presenta valore economico ante-operazione, 309.060.000€ e post-operazione, 464.871.000 €) le analogie con il caso di Agsm e Aim sono evidenti: anche nel caso di AEB si è deciso di procedere a fare entrare A2A con una quota del 33,5% senza ricorrere alla gara ad evidenza pubblica. Una “operazione lampo” come è stata definita dalle opposizioni dei comuni brianzoli, portata a termine in 6 mesi in piena emergenza Coronavirus, come prevedeva anche il cronoprogramma annunciato da A2A per Verona e Vicenza.

Ma se per il gruppo AEB si è trattato di una scelta obbligata, stante la scarsa capacità di tenere da solo il mercato, per AGSM e AIM le condizioni di partenza sono del tutto differenti. Nell’operazione con A2A non si parla di sopravvivenza ma di rafforzamento. Ciò rende il principio dell’infungibilità con il quale si cerca di mascherare il mancato ricorso alla gara ad evidenza pubblica, ancora più fumoso e indigeribile.

E’ chiaro comunque, che la giunta e i vertici Agsm non potranno fare nulla senza aver prima informato il Consiglio comunale dei piani dell’operazione, e se alla sola vista del piano industriale i rappresentanti di Verona Domani e Lega in seno al cda di Agsm se la sono data a gambe è facile intuire che le condizioni per Verona e Vicenza non siano poi così vantaggiose come era stato annunciato.

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