Per quanto emerso in questi giorni, la distanza tra le richieste delle opposizioni e la disponibilità della maggioranza sono troppo grandi per dare vita, in tempi brevi, a misure urgenti per il contrasto degli effetti sociali ed economici dell’epidemia da coronavirus.
Non è infatti emersa, da parte della maggioranza, la volontà di ragionare sull’utilizzo di ulteriori entrate straordinarie, come potrebbero essere i proventi derivanti dalle quote dell’autostrada A4 che l’amministrazione ha messo in vendita, né, soprattutto, è emersa la volontà di accettare le minoranze al tavolo di confronto chiamato a decidere le misure urgenti da adottare. Questa condivisione è sempre stata un tratto distintivo della politica veronese in tempi di grave crisi, purtroppo ora questa tradizione non viene rinnovata.
Nel frattempo, l’emergenza diventa ogni giorno che passa più grave mentre si avvicina il rischio che niente possa essere deciso o deliberato prima della fine di aprile, quando il bilancio preventivo dovrà giocoforza essere portato in Consiglio comunale per l’approvazione.