EX MANIFATTURA TABACCHI TANTE AUTO, POCO VERDE

La vicenda della cosiddetta riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi si arricchisce di nuovi tragicomici particolari, relativi all’aumento delle superfici e del traffico automobilistico indotto. Tutta roba che l’amministrazione si guarda bene dallo spiegare ai cittadini.

La promessa iniziale del Sindaco non era quella di “calibrare le destinazioni d’uso in base al contesto”? Ebbene, tanto per cominciare le superfici sono già aumentate del 10% soltanto col passaggio dal Comune alla Regione. In Variante 23 (scheda norma 34-35) erano stati approvati (a maggioranza) 7 mila mq di commerciale, 10 mila di terziario e 17 mila di turistico-congressuale-ricettivo-alberghiero per un totale di 34 mila metri quadrati. Da Venezia sono invece tornati 7.700 di commerciale, 11 mila mq di direzionale e 18.700 mq di alberghiero per un totale di 37.400 mq.

Non rispettando gli standard urbanistici anche in questo intervento, la proprietà acquisterà un credito di edilizio di 7.837 mq (pari a circa il 20% dell’intervento complessivo) che non sarà pagato (200 euro al mq) a fronte delle cosiddette “opere di sostenibilità”.

E non è finita, perché l’accordo di programma consente di aumentare le superfici di un ulteriore 20%, che naturalmente verrà calcolato sul totale già maggiorato dalla Regione, quindi con la possibilità di portare la superficie totale a 44.880 mq che è più di quanto prevedesse la precedente amministrazione di Attila-Tosi.

Da buon scudiero degli interessi dei privati Sboarina non ci dice nemmeno di quanto aumenterà il traffico in zona Fiera. Lo studio del traffico relativo al solo comparto dell’ex Manifattura Tabacchi afferma che, allo stato, nell’ora di punta tra le 17 e le 18 del venerdì sera nell’area circolano 18.829 auto. Dopo l’intervento da 37.400 mq le auto sono destinate a diventare ben 28.403, con un incremento di 8.997 veicoli/ora, quasi il 50% in più. E se tanto mi da tanto, una volta accordato il massimo delle superfici (44.800 mq) l’incremento di traffico sarà superiore all’80%, all’incirca 15 mila veicoli/ora in più.

Stiamo parlando soltanto del comparto dell’ex Manifattura, che non si sviluppa nel deserto, ma si trova vicino alle ex Cartiere, all’ex Safem (dove è previsto un altro albergo), a Eataly, Esselunga, Adigeo, Bricoman, Gallerie Mercatali, Eva Frigoriferi nonché tutta una serie di interventi minori per 119.752 mq di superficie commerciale (come riportato nei documenti dello studio sul traffico).

Quale sarebbe dunque la “calibratura” di cui parlava il Sindaco? Come può essere considerato “calibrato” un intervento che porta nel cuore di Verona Sud due alberghi da 400 stanze totali, capaci di attirare altri 10-15mila veicoli, corredato da 50 mila metri quadrati di parcheggi. Oltre ad essere un danno per i quartieri, l’intervento svuota di significato il progetto del parcheggio scambiatore di Verona Sud e lo stesso filobus.

Basti dire che il verde previsto dall’intervento ammonta ad appena 2.600 metri quadri.

Ciliegina sulla torta, la cosiddetta “piazza” che verrebbe realizzata dai proponenti in via Scopoli sarà scomputata dagli oneri di urbanizzazione, il che significa che in pratica la pagherà il Comune, cioè i cittadini. Perché non viene pagato dalla Fiera visto che metà dei posti auto verranno ad essa destinati tramite apposita convenzione con il Comune?

Da buon seguace dell’urbanistica tosiana, Sboarina si accontenta di ottenere le solite due rotonde, che verranno posizionate rispettivamente tra Viale della Fiera e Stradone Santa Lucia e tra Viale della Fiera e Via Scopoli e che saranno scomputate dagli oneri di urbanizzazione. Facile prevedere che saranno la riproposizione della rotonda di Esselunga che non ha risolto neanche mezzo problema anzi, ha creato code e congestionamento.

Di aumento dell’inquinamento atmosferico, di rumore e peggioramento della qualità della vita per i quartieri limitrofi, nello studio del traffico non si parla proprio, e il Sindaco si guarda bene dal chiedere spiegazioni.

L’intervento passerà con una procedura semplificata simile allo Sblocca Italia che contempla un solo passaggio in consiglio comunale e niente osservazioni da parte dei cittadini. Altro che intervento calibrato, a Sboarina e a Segala la situazione è completamente sfuggita di mano, i cittadini farebbero bene a chiedere conto di questo disastro.

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