O LA SEGRE O IL FUCILATORE DI PARTIGIANI: SBOARINA DEVE SCEGLIERE

Della evidente incompatibilità tra la cittadinanza onoraria conferita a Liliana Segre e l’intitolazione di una via a Giorgio Almirante avevamo già segnalato lo scorso 18 gennaio. Avevamo osservato che lo stesso giorno in cui il Consiglio comunale deliberava all’unanimità dei presenti il tributo alla Segre (il 16 gennaio 2020), sull’Albo Pretorio del Comune di Verona veniva pubblicata la delibera di giunta comunale (relativa alla seduta dell’8 Gennaio) con cui l’amministrazione dava mandato agli uffici comunali di attuare la decisione di dedicare una via o una piazza a Giorgio Almirante. 

Prima dell’intervento del Prefetto, a cui per primi ci siamo appellati, sarebbe auspicabile un atto di buon senso da parte dell’amministrazione Sboarina revocando l’intitolazione ad Almirante. 

Come può il Sindaco non capire che questi due riconoscimenti sono incompatibili tra loro? Da una parte Liliana Segre, una persona che ha subito sulla propria pelle l’orrore delle leggi razziali e che parla a nome di altre milioni di persone in Italia e in Europa con destino simile e più spesso peggiore del suo. Dall’altra parte Giorgio Almirante che di quelle stesse leggi omicide fu fautore e mai pentito sostenitore. Come possono stare insieme le due cose? Che c’entra tutto questo con la pacificazione nazionale? E che vuol dire se Almirante fu votato da milioni di persone? Anche Hitler lo fu, ma nessuno si sogna di concedere il benché minimo riconoscimento ad una simile figura. 
Se avessero vinto quelli come Almirante oggi né la Segre né una buona parte di noi avrebbe alcun diritto di parola perché in Italia non ci sarebbe la democrazia ma la dittatura: nessuna azione di pacificazione può prescindere da questo dato di fatto, e se Sboarina non riesce a capirlo è meglio che vada a fare dell’altro. 
Sboarina ha messo Verona di nuovo nell’angolo, attirando sulla città il biasimo nazionale e internazionale. Ora deve scegliere: o la Segre e la democrazia o il razzista fucilatore di partigiani. 

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