SOVRINTENDENZA MANDA KO SAN ROCCHETTO BERTUCCO: “ORA STRALCIARE SCHEDA E RITIRARE EMENDAMENTO”

Parlando di “alterazione negativa del contesto paesaggistico di riferimento”, di “altezze e volumetria eccessive”, di “consumo sproporzionato dell’area di riferimento”, la Sovrintendenza Archeologica alle Belle Arti e al Paesaggio ha confermato quanto noi di Verona e Sinistra in Comune andiamo dicendo da anni, ovvero che il progetto di lottizzazione denominato San Rocchetto – 11 palazzine da 5 piani per un totale di 13 mila metri quadri di cemento sulle colline di Quinzano – è una inutile e dannosa colata di cemento. Pertanto la Sovrintendenza l’ha bocciato. 

Sulla base di questo nuovo parere, vincolante, invitiamo l’amministrazione a stralciare una volta per tutte la scheda norma e a ritirare l’emendamento che gli uffici avevano predisposto per riammettere il Piano in Variante 23 a seguito della vittoria al Tar delle società di Leardini, titolari della proposta urbanistica. L’emendamento aveva inoltre l’obbiettivo di adeguarsi alle previsioni del Ptcp, il piano di coordinamento territoriale provinciale. 

L’amministrazione ha già commesso due errori a favore di questo scempio: il primo gestendo malissimo il ricorso al Tar; il secondo accettando una fidejussione sostitutiva di quella falsa che era depositata agli atti, scoperta dal sottoscritto e che aveva costretto in un primo tempo l’amministrazione comunale a revocare il Pua. 

Sarebbe un nuovo imperdonabile errore mettere al voto del Consiglio l’emendamento che, pur riducendo superfici e cubature, riammetterebbe una insanabile ferita in un territorio dal grande valore non lo paesaggistico ma anche archeologico. Il parere della Sovrintendenza ricorda infatti che “l’area di monte Cavro e San Rocchetto ha restituito negli anni quaranta e cinquanta importanti insediamenti protostorici”. 

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