TPL: LA SPADA DI DAMOCLE DEL BANDO SPEZZATINO BERTUCCO: LA POLITICA INTERVENGA

I dati buoni, anche se non eccezionali, del bilancio 2018 di Atv rappresentano l’ulteriore conferma che le basi del nostro sistema di trasporto pubblico locale sono forti e sane. E questo soprattutto grazie alla mossa strategica dell’integrazione, forse uno degli ultimi provvedimenti illuminati della politica veronese. 

Purtroppo, la decisione della Provincia, nella passata amministrazione, di mettere a gara il sistema suddiviso in due lotti (in realtà sono tre lotti contando anche l’assegnazione della gestione del filobus), rischia di minare alle fondamenta il sistema di tpl veronese. La possibilità di avere tre gestori diversi (uno per le linee urbane, uno per quelle extraurbane e uno per il filobus) comporterebbe infatti il rischio di annullare tutti i vantaggi competitivi costruiti in decenni di politiche dell’unificazione. E’ evidente, tra l’altro, che l’unico lotto commercialmente appetibile sarebbe quello delle linee urbane, a cui non a caso è stato aggregato il collegamento con l’aeroporto. 

Una richiesta d’aiuto diretta alla politica veronese, finora abbastanza distratta rispetto a questo tema, viene anche dal bilancio Atv 2018, appena pubblicato, dove, alla voce “rischi e incertezze”, si ricorda che “ATV ha inoltre promosso ricorso avanti al TAR Veneto contro la decisione dell’Ente di Governo di indire la gara su due (e poi tre) lotti, ma ancora non è stata fissata la prima udienza. Rimandando a quanto indicato in Nota Integrativa relativamente alle incertezze afferenti la continuità aziendale – prosegue – è stato valutato che i tre attuali contratti di servizio (Comune di Verona, Comune di Legnago e Provincia di Verona), in scadenza al 9 giugno 2019 verranno logicamente prorogati e che l’intera procedura di gara non possa essere conclusa prima di un ulteriore anno; non si ritiene quindi che sussistano elementi di criticità circa la possibilità di ATV di far fronte alle proprie obbligazioni nei prossimi 12 mesi”. 

Viene infatti calcolato che, se il bando non incontrerà ulteriori intoppi, i lotti verranno assegnati non prima dell’estate 2020 e i vincitori non potranno salire al comando prima dell’estate 2021. La politica veronese ha dunque il tempo necessario per proseguire il lavoro, già iniziato in Comune con il voto ad alcune mie proposte, per ricalibrare il bando di gara su un unico lotto, come chiedono anche i sindacati dei lavoratori Atv, rendendo così un servizio vero all’intero territorio provinciale. 

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