PER IL GOVERNO IL CONSUMO DI SUOLO NON E’ PIU’ UN’EMERGENZA

Da un paio di anni a questa parte il tema del contrasto al consumo di suolo pare essere passato da emergenza nazionale ad argomento di secondaria importanza. Almeno così parrebbe scorrendo le molteplici attività del nostro Parlamento che, dal 2012, si è trovato a discutere del tema in virtù di decine di Disegni di Legge presentati dalle più diverse forze politiche senza giungere ad una conclusione, cioè ad una promulgazione normativa prima della loro decadenza causata dal termine delle legislature in corso.

Eppure, ognuno di questi Disegni di Legge si basava su una serie di assiomi preliminari che contenevano e condividevano il concetto di “emergenza” derivante, per l’intero nostro Paese, dal depauperamento e dal consumo del suolo, risorsa non rinnovabile e non sostituibile, elemento di vita, bene comune.

Possibile, dunque, che questa “emergenza” sia passata e non rappresenti più un rischio per i cittadini italiani?

Scorrendo i dati dell’annuale Rapporto sul consumo di suolo dell’Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) l’emergenza c’è ancora, eccome. Anzi, col passare degli anni si è trasformata in una “emergenza sistemica”: continua a crescere e continuerà senza limiti, almeno valutando le previsioni espansive individuate dai Piani Regolatori o Piani di Gestione del Territorio dei Comuni italiani.

L’emergenza, insomma, resta. Tranne che nelle aule parlamentari, cioè proprio là dove il “Legislatore” dovrebbe tradurre questa emergenza in norme capaci di contrastare efficacemente il problema del consumo di suolo.

Sono trascorsi più di sedici mesi dall’insediamento della nuova Legislatura e, nonostante ad oggi siano stati depositati nei due rami del Parlamento ben 20 tra proposte e disegni di legge (aventi ad oggetto il “contrasto al consumo del suolo” e/o la “rigenerazione urbana”, con una prevalenza numerica per quest’ultima tematica), nessun iter è stato incardinato. E, come se non bastasse, si intuisce che prossimamente la norma a contrasto del consumo di suolo verrà soppiantata proprio da quella per la “rigenerazione urbana” che invece, a parere del Forum nazionale Salviamo il Paesaggio, della prima dovrebbe essere “figlia” e non “genitore” o, perlomeno, le tematiche dovrebbero essere affrontate congiuntamente.

Per questo il Forum nazionale Salviamo il Paesaggio ha deciso di tornare alla carica e di mettere in campo tutte le sue forze per riaccendere i riflettori sulla norma disperatamente “in sonno” e stimolare le forze politiche a tornare celermente ad occuparsene. 

Riusciranno a smuovere dal loro torpore i nostri eletti in Parlamento e ad incanalare le loro energie verso la risoluzione di un’emergenza che sembrano non avvertire?

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