AMIA TORNA IN POSITIVO? BENE, MA LE SCELTE PER IL FUTURO?

Bene che la semestrale di Amia ritorni a vedere il segno “più”. Dopo i 3 milioni di passivo del bilancio 2018 (documento approvato alla chetichella, in assenza della solita grancassa mediatica) Il presidente Tacchella ci dà finalmente una buona notizia. Peccato che sotto il profilo delle strategie aziendali i vertici di Amia, così come l’amministrazione comunale, continuino a fare scena muta davanti alla città, e ai lavoratori.

Eppure, di cose da fare ce ne sarebbero, anche troppe: se Amia dovrà tornare in house, come chiede la mozione presentata da Bonato-Paci in accordo con tante altre forze politiche anche di minoranza, ci sarà da scorporare l’azienda dal gruppo Agsm.

E se, come ha proposto la Lega, la scelta dell’in-house dovrà essere condivisa anche con i Comuni del Bacino di Verona Nord, il percorso sarà ancora più lungo.

La situazione di incertezza, e la spada di Damocle del project financing e della gara di mercato, stanno bloccando lo sviluppo di Amia.

Sarebbe bene, pertanto, che gli amministratori di Amia fossero così coraggiosi da non farsi vivi soltanto per dare le buone notizie, ma che si assumessero anche la responsabilità di imporre al Sindaco e alla maggioranza il tema del futuro dell’azienda, affinché si prendano le decisioni necessarie.


Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune

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