PUMS: LE RISPOSTE DEVE DARLE L’AMMINISTRAZIONE

La battuta dell’assessore Zanotto, secondo il quale “Dal Pums ci aspettiamo risposte concrete” è una delle migliori che siano mai uscite da questa giunta, ovviamente dopo le sempreverdi relative all’ “imminente partenza dei lavori del filobus”.

A far sorridere, in primo luogo, è il fatto che i decisori non dovrebbero limitarsi ad “attendere risposte” dai tecnici che hanno vinto il bando, come fa un paziente nell’anticamera del medico, ma dovrebbero soprattutto fornire indirizzi e incentivare soluzioni, senza attendere i 300 giorni del Pums.

In secondo luogo i problemi di Verona a livello viabilistico sono così noti che le soluzioni sono più conosciute dei Dieci Comandamenti (e altrettanto poco rispettate): disincentivare il traffico motorizzato privato, potenziare il trasporto pubblico e la ciclabilità, estendere le ztl e le pedonalizzazioni anche ai quartieri. Sono interventi che la città attende non da 300 ma da 3 mila giorni…

Sempre a proposito di attese, ricordo che sono passate settimane da quanto il consiglio comunale su mia proposta ha approvato la mozione contro lo spezzatino del servizio di trasporto pubblico locale (architrave di qualunque piano della mobilità), ma ancora non è accaduto nulla, e i lavoratori Atv oggi scioperano contro il pericolo che lo spezzatino distrugga quanto di buono Verona ha saputo costruire negli ultimi decenni.

Anche a livello urbanistico non c’è niente di nuovo da inventare. Senza attendere la Variante 29 – che dalla documentazione in nostro possesso risulta ancora allo stato embrionale e caratterizzata dalla proposta di istituire l’ennesimo gruppo di lavoro – basterebbe dare attuazione al piano di gestione dei parchi dell’Adige, delle Colline, delle Mura e dei Forti. La vera svolta si avrebbe con la rimodulazione del Pat, modellato attorno a previsioni di crescita della popolazione totalmente irrealistiche, ma questo sarebbe chiedere troppo….

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