L’AMMINISTRAZIONE RESUSCITA IL CANTIERE DI VIALE DELLA REPUBBLICA, FLAGELLO DI BORGO TRENTO

Invece di pensare al ripristino definitivo dell’area, flagellata da sei anni di un inutile cantiere relativo ad un’opera progettata nel 2006 e subito dimostratasi priva di mercato, l’amministrazione comunale ha prorogato ulteriormente, fino al 30 maggio 2019, il permesso di costruire per il parcheggio di viale della Repubblica.

Il provvedimento è stato firmato dai dirigenti dell’Attività Edilizia lo scorso maggio, nel più assoluto silenzio, in risposta ad una richiesta di proroga proveniente dalla ditta concessionaria che nel frattempo però è definitivamente fallita.

Il luglio scorso, infatti, anche in considerazione dei tempi ormai risicatissimi, il curatore fallimentare ha messo in vendita il cantiere ad un prezzo stracciato, appena 150 mila euro contro un valore di mercato di oltre 1,5 milioni. “ Nel caso non si potesse dare corso alla vendita ed all’inizio dei lavori entro i termini previsti dai titoli abilitativi – si giustifica nella perizia – si concretizzerà un sostanziale azzeramento della potenzialità edificatoria, per cui ai beni in esame residuerà esclusivamente il valore corrispondente al valore delle soffitte e delle cantine già di proprietà, quindi un valore di poche migliaia di euro”.

Molto probabilmente l’accanimento terapeutico non farà altro che rimandare di qualche mese il destino fallimentare dell’opera, già scritto da anni, tuttavia c’è ancora il rischio concreto che il cantiere riparta e con esso i disagi già conosciuti dai cittadini di Borgo Trento.

E’ sconvolgente la leggerezza con cui l’amministrazione ha concesso la proroga di maggio (che per legge sarà in ogni caso l’ultima) senza la quale, vale sottolinearlo, la faccenda sarebbe già stata chiusa e oggi si dovrebbe pensare a sistemare l’area. Nel dispositivo dei dirigenti, datato 30 maggio 2018 si legge infatti che il permesso di costruire “ può essere prorogato per fatti sopravvenuti, estranei alla volontà del titolare del permesso oppure in considerazione della mole dell’opera da realizzare, delle sue particolari caratteristiche tecnico – costruttive”.

Escludendo le difficoltà tecniche (il cantiere era già stato ridotto da 140 posti su tre piani interrati a soli 51 posti auto su un solo piano interrato) l’amministrazione ha evidentemente ritenuto che la ditta non avesse alcuna colpa dei ritardi. E di chi sarebbe allora la responsabilità? dei cittadini? Possibile che la giunta fosse estranea a questa decisione? Il Sindaco come la giustifica difronte ai cittadini? Ricordiamo che si tratta di un parcheggio privato non di un’opera che poi verrà aperta a tutti. Non ritiene il Sindaco che il quartiere abbia già dato?

Ecco come il perito del tribunale descrive lo stato dell’area: “ l’area è oggi caratterizzata da una separazione, realizzata mediante reti da cantiere, tra la carreggiata di Viale della Repubblica e le zone che sono state interessate dai precedenti lavori. Lungo il marciapiede, in corrispondenza del confine con la Parrocchia di San Francesco, la zona dove una volta vi erano gli alberi, oggi rimossi, è delimitata con alcuni new jersey. La condizione del marciapiede è buona e la zona di transito dei pedoni regolare. Il manto stradale della carreggiata è stato interessato solo parzialmente da lavorazioni passate ed è stato riasfaltato: pertanto si presenta in buono stato, permettendo il regolare transito veicolare. Sul lato in corrispondenza dei condomini, oltre alla suddetta separazione tra la carreggiata e il bordo della strada, è stato realizzato uno scavo per permettere la posa di un nuovo collettore fognario. In questo caso il marciapiede è stato demolito e non più ripristinato”.

Se tutto va bene tra 5 mesi mesi sarà finita. Se invece i lavori verranno ripresi, ci si dovrà preparare ad altri anni di passione.

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