RIQUALIFICAZIONE PASSALACQUA – SANTA MARTA SEMPRE PIÙ IN ALTO MARE

I guai non sono finiti per la riqualificazione delle ex caserme Passalacqua e Santa Marta. Gli uffici comunali hanno infatti commissionato all’avvocato Giovanni Sala una nuova super- consulenza da 15 mila euro più cassa professionale e Iva per dirimere nuove complicazioni in merito alla convenzione sottoscritta tra l’Ati e il Comune nell’ormai lontano 2012 e già modificata una volta nella prima metà del 2017.

Dal linguaggio involuto degli uffici traspare la possibilità di un cortocircuito e di una contesa tra il Pua “per la realizzazione del programma complesso ex Caserme Santa Marta e Passalacqua” il cui iter, lo ricordiamo, prese avvio nel 2009 e avrebbe dovuto vedere la conclusione dei lavori tra il 2015 e il 2017, e il nuovo piano per la riqualificazione urbana del quartiere di Veronetta, messo in cantiere nell’agosto 2016 e sul quale pende un cofinanziamento statale da 18,4 milioni di euro che potrebbe essere la scusa della contesa.

Detto con le parole degli uffici: “l’attuale avanzare delle complesse opere e le relative connesse problematiche afferenti anche ai singoli PUA, unitamente alla sopravvenuta, copiosa ed articolata corrispondenza inviata dal soggetto attuatore agli uffici comunali con interpretazioni difformi dalla convenzione quadro e riguardante l’ambito ambientale ed edilizio nonché riferita all’inserimento di parte dell’Ex Caserma Passalacqua all’interno del progetto per l’ottenimento del finanziamento statale come in premessa indicato, rendono necessario ed urgente sia procedere ad una attenta disamina dal punto di vista giuridico/legale, amministrativo ed interpretativo della convenzione quadro stipulata il 10 febbraio 2012, sia stilare ulteriori atti amministrativi e convenzionali;”

Certo è che a distanza di 10 anni il piano di recupero delle ex caserme è ancora in alto mare. Un monumento all’incapacità di cui le amministrazioni Tosi, prima e seconda, portano la piena responsabilità.

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