Project Financing sulle multe: verso un nuovo tormentone?

Traforo Bertucco Verona

Sordo agli esiti fallimentari dell’applicazione del project financing alle opere pubbliche (vedi il flop della Pedomontana ma anche del Traforo delle Torricelle) il Sindaco di Verona Flavio Tosi è deciso ad andare avanti con l’esame dell’ultima trovata del momento: un project financing per l’incasso delle multe per violazione del codice della strada.

Con determina del Direttore generale del Comune Marco Mastroianni del 17 marzo 2017, è stata infatti nominata la commissione incaricata di esaminare la proposta presentata qualche mese fa da un gruppo di imprese private tra cui Novares Spa, società iscritta all’albo dei riscossori privati di tributi pubblici locali, A4 Mobility, Segnalstrade Veneta e Consorzio Stabile Europeo.

Nel campo sostanzialmente inesplorato dell’applicazione del project financing ai servizi pubblici, il Comune aveva già avviato una prima sperimentazione (dagli esiti ancora incerti) con il project sul servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Ma mentre quel tentativo era stato giustificato dalla volontà di evitare la messa a gara del servizio garantendone il controllo alla municipalizzata Amia, in questo nuovo caso delle multe le finalità non sono ancora ben chiare.

La pretesa di maggior efficienza dei privati nel riscuotere le multe non pagate si fonda tutta sull’uso dell’ingiunzione fiscale (e dei conseguenti pignoramenti) al posto del tradizionale metodo dell’iscrizione a ruolo. In breve il cittadino che non paga, o che si trova temporaneamente nella impossibilità di farlo, adesso viene sollecitato più volte prima di incorrere in metodi di riscossione coattiva, mentre se passa questo project dopo 30 giorni si troverà l’ufficiale giudiziario alla porta.

Non sarebbe questo il modo migliore per impostare un rapporto di serenità e trasparenza tra amministrazione e cittadini. Ma se il lavoro sporco lo fanno i privati… qualche politico potrebbe essere indotto in tentazione.

Condividi