UNA CITTA’ CHE GARANTISCE UN’ALTA QUALITA’ DEI SERVIZI SOCIALI

Punto 7.

UNA CITTA’ CHE GARANTISCE UN’ALTA QUALITA’ DEI SERVIZI SOCIALI A PARTIRE DALLE PERSONE PIU’ DEBOLI

Famiglia/e, persone, welfare

Il modello culturale di riferimento che Verona intende adottare è quello del welfare di comunità nel quale i cittadini da semplici utenti e destinatari di servizi ne diventano protagonisti e soggetti attivi nella gestione consentendo a tutti di vivere la loro cittadinanza in pienezza e di sviluppare le proprie potenzialità umane a prescindere dalle condizioni personali, sociali e culturali di partenza.

Un welfare, quindi, che punta alla ricostruzione del tessuto sociale veronese e all’inclusione favorendo la riattivazione dei legami civili e sociali a partire da politiche pubbliche che hanno l’obiettivo di concretizzare i diritti ed i doveri connessi alla cittadinanza, promuovendo la cultura della salute e del benessere attraverso un’attenta regia del sistema dei servizi, sostenendo la partecipazione effettiva dell’ampio mondo del terzo settore nella programmazione, progettazione, gestione e valutazione degli interventi.

Un welfare che pone le politiche sociali in un’ottica di investimento per il benessere delle cittadine e dei cittadini e non solo come costo e che ha come dimensione di riferimento la pianificazione quale metodologia di promozione qualitativa dell’azione dell’Amministrazione e quale strumento utile per preservare il livello dei servizi nell’attuale contesto di difficoltà finanziaria.

Un welfare fondato sul Piano di Zona dei Servizi Sociali che verrà aggiornato ed attuato con la partecipazione effettiva di tutti i soggetti della città e consentirà a tutti i cittadini di sapere di quali servizi possono disporre in caso di bisogno e a quali possono direttamente contribuire con le loro azioni.

Le politiche per le persone e per la/le famiglia/e

Il principale obiettivo delle politiche sociali è la protezione delle persone più fragili e vulnerabili attraverso percorsi di cura, supporto, accompagnamento, valorizzazione e inclusione sociale.

La programmazione delle politiche della/e famiglia/e deve in ogni caso tenere conto delle grandi trasformazioni realizzatesi nel corso degli anni e delle modifiche apportate e in via di definizione alla legislazione nazionale. Tutto ciò ha portato a grandi modifiche della vita concreta delle donne e degli uomini. Bisogna tenere conto della evoluzione e operare di conseguenza con intelligenza, misura e rispetto delle persone. L’Amministrazione Comunale si impegna a riconoscere la pluralità delle forme di comunione di vita in crescita nella nostra comunità cittadina, tutelando i diritti costituzionali, contrastando ogni forma di discriminazione, garantendo parità dei diritti (casa, assistenza, scuola, cultura, sport) e dei doveri.

I diritti di cittadinanza sono una questione centrale della politica amministrativa e per questo saranno intraprese azioni positive di non discriminazione volte a favorire in ogni ambito della vita sociale e istituzionale la partecipazione attiva di ogni persona. Saranno cancellate le indegne mozioni contro i diritti delle persone lgbt approvate nel 1995 e tutt’oggi vigenti, sostituite con scelte che riconoscano pari opportunità di cittadinanza facendo proprie le risoluzioni europee in tema di diritto e non discriminazione.

Appare necessario, in relazione alle crescenti difficoltà di carattere economico, proporre politiche che sostengano davvero efficacemente le famiglie e le persone. Bisogna:

  • definire agevolazioni tariffarie relative ai servizi comunali e a quelli erogati dalle aziende partecipate per chi vive condizioni di particolare disagio economico con famigliari licenziati, in cassa integrazione o in cerca di occupazione;
  • favorire l’accesso alla casa a costi contenuti attraverso progetti specifici, in particolare per le persone giovani e le giovani coppie, basati su un sistema di garanzie che consenta più facilmente l’accesso al credito e sostenere, anche attraverso l’attivazione di appositi fondi di solidarietà, il mantenimento della propria abitazione per chi per motivi economici rischia di perderla. La politica della casa, storicamente svolta dall’Agec, ha quale prioritario luogo di promozione e di sviluppo il patrimonio immobiliare pubblico che dovrà anche favorire l’integrazione di una società sempre più composita in termini di età e provenienza e intraprendere l’attivazione di interventi che da un lato favoriscano le ristrutturazioni e le riqualificazioni e, dall’altro, intervengano con azioni propositive rispetto all’eccessivo numero di appartamenti sfitti;
  • promuovere azioni di sostegno materiale in particolare per genitori single, separati o divorziati con minori, attraverso una politica di rigore che favorisca chi si trova davvero in stato di necessità, liberando al contempo risorse.

Il Comune, inoltre, può svolgere azioni mirate in alcuni ambiti, in particolare con l’attivazione di interventi di aiuto al ruolo genitoriale con momenti di sostegno, formazione, consulenza, confronto tra genitori sulle situazioni critiche, il più delle volte transitorie, che rischiano di mettere in grande difficoltà genitori e figli.

Il Comune dovrà inoltre valutare attentamente l’organizzazione dei ‘tempi e servizi della città’ e riorganizzare adeguatamente i servizi anche grazie alla realizzazione del Piano degli orari della città per la promozione di un equilibrato rapporto tra lavoro e cure parentali che, ancora oggi, grava prevalentemente sulle donne.

Si intendono rafforzare, in collaborazione con le forze dell’ordine, i progetti di assistenza contro ogni forma di violenza, a partire da quella domestica, da quella a scopo sessuale, dallo stalking, che colpiscono fisicamente e psicologicamente le donne ed i soggetti più deboli.

I bisogni e le potenzialità delle anziane e degli anziani

L’invecchiamento della popolazione e la sua composizione di genere, con la forte prevalenza femminile, pongono problemi significativi anche ai bilanci dei comuni ma gli anziani, oltre che essere destinatari di servizi, costituiscono una risorsa in particolare per il patrimonio di saperi, competenze e conoscenze che posseggono e che va preservato e trasmesso con opportune modalità.

In questo senso l’Amministrazione, deve operare in due distinte direzioni che vanno integrate dal welfare comunale:

  • occorre avere un’elevata attenzione ai problemi e ai disagi delle anziane e degli anziani legati alle malattie connesse all’età, attraverso progettualità innovative già sperimentate negli anni passati da sostenere ed ampliare ulteriormente, quali, ad esempio, gli interventi sul tema dell’Alzheimer e l’attivazione di Case famiglia. Accanto a esse vanno elaborate e promosse nuove azioni quali l’istituzione di uno sportello finalizzato alla regolarizzazione e qualificazione delle “badanti”, il rinnovo e la riqualificazione dell’assistenza domiciliare, la sua integrazione con l’assistenza domiciliare sanitaria, il sostegno ad azioni di prevenzione come il Progetto Estate Anziani, il potenziamento delle strutture di emergenza sociale, di assistenza domiciliare e di accoglienza, la realizzazione di appartamenti assistiti, dove le persone anziane possano vivere in una comunità protetta;
  • risulta strategico per la vita dell’intera comunità la valorizzazione delle persone anziane da raggiungere incrementando ulteriormente il sistema degli spazi di partecipazione, rendendo possibile l’accesso ad infrastrutture di proprietà del Comune e promuovendo attività di carattere culturale, artistico, sportivo, ricreativo in cui siano coinvolti. Di grande importanza è in tal senso il sistema degli orti comunali e dei centri anziani, così come il coinvolgimento degli anziani in iniziative di supporto alla vita cittadina quali i vigili dei bambini o l’aiuto nella cura del verde pubblico;
  • valorizzazione e sviluppo delle buone pratiche messe in atto negli ultimi anni da parte di cooperative sociali, come, ad esempio, le esperienze del progetto ‘benessere di condominio’ in cui persone appositamente e specificamente preparate assistono persone anziane bisognose di aiuto all’interno di condomini tradizionali e di housing sociale;
  • promozione della sperimentazione di co-housing dedicati alle persone anziane e in particolare quelle sole. In collaborazione con i servizi sanitari, con le associazioni e le cooperative sociali operanti nel settore, saranno incentivate la nascita di condomini con alloggi per anziani con servizi comunitari dedicati e centralizzati: con locali per attività sociali e ricreative collettive, un servizio di operatori per l’assistenza sanitaria. La nascita dei cohousing per anziani, in particolare quelli che soffrono di solitudine può favorire la socialità,e soprattutto migliorare e rendere più efficienti i servizi comunali di supporto. Il concetto di co-housing non è alternativo alle case per anziani, ma vuole garantendo l’autonomia della persona e dei suoi spazi, offrire un servizio più qualificato ed efficiente;
  • collaborare con le aziende sanitarie per riuscire a istituire un servizio capillare sul territorio privo di lungaggini burocratiche per l’assistenza di base con servizio infermieristico ottimizzando i servizi offerti dalle strutture di volontariato.

Una città rispettosa della disabilità

Nonostante i numerosi progetti messi in cantiere nel tempo, Verona ha ancora fortemente bisogno di:

  • promuovere politiche e sostenere iniziative che mirino ad un’efficace inclusione sociale, a partire dal garantire un’effettiva funzionalità della Consulta per l’handicap;
  • rivedere il bilancio comunale alla luce dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità per promuovere una visione trasversale alle competenze finalizzata a garantire a tutte le persone con disabilità percorsi di assistenza personale che permettano una vita indipendente;
  • potenziare i progetti per una mobilità libera da barriere architettoniche adottando il piano previsto dalla legislazione vigente per un libero utilizzo dell’intero territorio cittadino da parte di tutti;
  • ripensare e riqualificare, in collaborazione con i servizi socio-sanitari territoriali, i Centri Diurni;
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