AGSM: IL FALLIMENTO DELLA POLITICA APRE LE PORTE ALLA PRIVATIZZAZIONE PIÙ SPINTA

La fusione a due, con l’astensione dello stesso presidente Finocchiaro, è una chiara sconfitta per il Sindaco che fino a poche settimane fa dava per fatta l’operazione a 3, rassicurando che la maggioranza sarebbe stata compatta e che il percorso era ormai deciso. Un castello di carte che è crollato miseramente rendendo evidente l’inconsistenza della maggioranza che lo sostiene. La Lega si conferma inaffidabile per la città di Verona. Ma al di là delle responsabilità politiche c’è il difetto di fondo di consiglieri di amministrazione che decidono sulla base di input politici e non per il bene dell’azienda pubblica che sono stati chiamati ad amministrare, proni alle segreterie di partito più che alla mission aziendale. Una politica e un management sano non avrebbero mai permesso che si arrivasse a questo punto, avrebbero fatto fin dall’inizio le cose con la dovuta trasparenza e il dovuto coinvolgimento del socio unico che, lo sottolineiamo, non è il Sindaco ma il Consiglio comunale.
Ora, se è vero che la Lega vuole andare alla gara pubblica, ci arriviamo ancor più deboli e più confusi di prima. Il fallimento della politica apre infatti le porte alla privatizzazione di Agsm con logiche conseguenze negative per posti di lavoro e risorse da redistribuire sul territorio.

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