AGSM CONDANNATA DA UNA POLITICA MATRIGNA

Per l’ennesima volta Agsm è condannata a restare una vecchia zitella a causa di una politica matrigna incapace di fare delle scelte trasparenti e condivise. E continuerà ad essere così fintanto che non si agirà alla radice dei problemi che da decenni si ripresentano di amministrazione in amministrazione: un cda lottizzato che invece di rispondere alla città risponde soltanto ai propri referenti politici; partiti che pensano soltanto all’occupazione delle poltrone; un sindaco che non è stato in grado di gestire nessuna partita importante; un presidente dimezzato che non ha saputo convincere nessuno, nemmeno i propri consiglieri di amministrazione.

A conferma che Sindaco e Presidente ed Agsm fossero sulla strada sbagliata interviene oggi la sospensione definitiva e motivata dal parte del Tar della Lombardia della delibera del Consiglio comunale di Seregno che aveva approvato in fretta e furia e senza trasparenza la fusione della propria multituility, AEB, con A2A. Nel dispositivo i giudici amministrativi ribadiscono il diritto dei consiglieri comunali di essere informati e di essere messi nelle condizioni di fare tutte le necessarie verifiche su ciò che l’amministrazione porta al voto. Ciò che non è avvenuto né a Seregno né a Verona, dove di carte noi consiglieri comunali non ne abbiamo mai viste.

La politica che ha fallito così miseramente nel compito di dare un partner industriale ad Agsm si faccia da parte e si riparta con obiettivi chiari, condivisi e con la trasparenza dovuta in questo genere di operazioni, verso la città e verso il mercato. Ciò che noi avevamo chiesto fin dall’inizio, restando purtroppo inascoltati.

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