RIMPASTO E NOMINE: LA DECADENZA DELLA POLITICA VERONESE

Mentre tutte le grandi partite amministrative sono ferme – dal rafforzamento di Agsm alla realizzazione del filobus, dalla riorganizzazione della mobilità post Covid al rilancio di Fondazione Arena e aeroporto – e nel bel mezzo della più grave crisi che abbia investito la città dal Dopoguerra ad oggi, il principale pensiero della maggioranza e dell’amministrazione Sboarina sono le nomine negli enti in scadenza a fine mese e il rimpasto di giunta. Questo significa che tutta l’attenzione politica è concentrata a trovare un nuovo posto ad Antonio Lella, in scadenza nel cda Amt, il quale, essendo passato dalla Lista Tosi a Fratelli d’Italia, ha diritto, secondo le logiche del manuale Cencelli in uso nell’ufficio del SIndaco, di essere piazzato in qualche altra azienda partecipata. Significa che tutti sono concentrati a trovare un posto anche per Anna Leso e per Gigi Pisa, meritevoli soltanto di avere compiuto l’ennesima piroetta nella loro carriera politica abbandonando Tosi. Per ironia della sorte, o nel disperato tentativo di correre ai ripari, questo avviene proprio nel giorno in cui l’ex Sindaco Tosi, reduce da due mandati disastrosi, annuncia di volersi ripresentare anche nel 2022.

Siamo evidentemente di fronte ad una politica malata e incapace, che punta soltanto ad auto-riprodursi a spese delle risorse pubbliche che sarebbe chiamata a gestire. Un virus alimentato da partiti diventati degli alberghi a ore dove non si chiedono i documenti a nessuno. Non a caso a fare le spese di queste manovre sono tutte le assessore donne, due delle quali rimaste senza copertura politica come Briani e Neri, e una, Segala accusata di essere venuta a patti con i 700 emendamenti presentati dal sottoscritto in occasione della Variante 23 che hanno consentito di respingere tanti degli impresentabili emendamenti proposti da consiglieri di maggioranza, da Daniele Perbellini allo stesso Zandomeneghi che ora aspira al posto di Segala.
Ma se Segala viene considerata troppo rigida rispetto agli appetiti speculatori dei consiglieri di maggioranza, non osiamo pensare al sacco della città che si prepara con il prossimo assessorato!

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