PIANO MOBILITÀ DI EMERGENZA: INTERROGATIVI SU CICLABILITÀ E PEDONALITÀ

Mentre in altre città come Torino e Milano il Piano per la Mobilità di Emergenza post Covid è già definito e anche in via di attuazione, a Verona siamo ancora agli annunci, soprattutto per quanto riguarda il potenziamento della mobilità dolce. I bus torneranno a circolare ogni 15 minuti a capacità ridotta di 9 persone sulle linee forti del servizio urbano, ma non si hanno notizie certe sul potenziamento della mobilità ciclistica e della pedonalità (nuove corsie ciclabili e nuove zone 30).

Nessuno ha ancora visto il Piano che la giunta ha licenziato lo scorso 30 aprile e, malgrado si invochi da settimane la convocazione di una commissione specifica, l’unico appuntamento in calendario della commissione Quarta (Mobilità e urbanistica) è una riunione sulla campagna di disinfestazione dalle zanzare.

Ad oggi non sono stati convocati i mobility manager aziendali o dell’università o delle scuole. Eppure sulla differenziazione degli orari di ingresso e uscita da scuole, fabbriche e altre attività, nonché sul potenziamento delle altre forme di mobilità sostenibile si misurerà l’efficacia della rimodulazione del servizio di trasporto pubblico locale. Il pericolo, ripetiamo, è che nelle prossime settimane si determini uno spaventoso boom nell’utilizzo dell’auto con conseguente congestionamento viario e peggioramento della qualità dell’aria che rappresenta un’altra emergenza sanitaria.

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