DISASTRO FILOBUS: AMT PENSA DI INDEBITARSI PER PAGARE L’AVANZAMENTO LAVORI

Ritardo nella consegna delle aree da parte del Settore Patrimonio del Comune; consegne incomplete delle aree; difformità emergenti rispetto al previsto stato dei luoghi; rinvenimento sottoservizi non previsti; difficoltà a perfezionare le necessarie convenzioni con gli altri enti coinvolti, a partire dalle Autostrade e dalle Ferrovie; ritardi nella messa in sicurezza della zona deposito alla Genovesa dove era stata rinvenuta la famosa discarica…

Questa la chilometrica lista di lagnanze con la quale Amt in data 19 marzo, quindi appena 20 giorni fa, relaziona sull’andamento dei lavori al 31.12.2019 cercando di giustificare gli ormai incolmabili ritardi dell’opera filobus. Tra tutte spicca una guerra sotterranea con le imprese incaricate le quali hanno segnato ben 11 “riserve” (ovvero lavori non previsti dal progetto) per un totale di 3 milioni di euro. La direzione dei lavori di Amt le ha respinte tutte.

In questo clima di totale sbandamento persiste l’incapacità di Amt di farsi pagare dallo Stato gli stralci di lavori effettuati fino a giugno 2019. Un problema su cui il Comune era intervenuto solo di recente approvando una delle delibere di cui il Ministero accusava la mancanza.

Ciliegina sulla torta, per superare le incapacità proprie e del Comune nell’ottenere quanto spetta dallo Stato alla città di Verona, Amt pensa di indebitarsi per riuscire a pagare alle ditte l’avanzamento lavori.

Direi che una amministrazione normale, difronte a tali elementi di stallo e conclamata impotenza, non perderebbe un secondo a convocare ed eventualmente radiare chi ha gestito così malamente una delle più grandi opere pubbliche della storia della città. Ma siccome i cittadini veronesi non hanno la fortuna di avere una amministrazione comunale normale e seria, si continua ad andare avanti facendo finta di niente. Ce la faremo, prima o poi ce la faremo…

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