PASTICCIO CANTIERE CITTA’ DI NIMES, IL GRIDO DI DISPERAZIONE DEL COMUNE: “PRESTATECI LE AUTOSTRADE!”

La situazione del cantiere del filobus di via Città di Nimes, che dovrebbe partire a giugno, è talmente sotto controllo, Amt e Comune talmente preparate a gestire i disagi che ne scaturiranno, che l’assessore al traffico Luca Zanotto ha pensato bene di appellarsi alle società autostradali Brennero e Serenissima affinché concedano pedaggio gratuito ai cittadini veronesi durante il periodo dei lavori (1 anno).

La richiesta shock, un vero e proprio grido di disperazione, è contenuta in una lettera del 13 febbraio scorso indirizzata all’A22 nella quale si richiama l’analoga richiesta inoltrata all’A4: “Il cantiere impatterà fortemente sulla viabilità della direttrice stradale est-ovest della città con l’interessamento delle Circonvallazioni esterne e interne comprese tra lo snodo viario di Porta Palio e quello di Porta Nuova” spiega Zanotto. “Con la presente sono a chiedere a Codesta Azienda se possibile effettuare uno studio, con modelli matematici, sul traffico del tratto stradale di cui sopra, ipotizzando la percorrenza gratuita per i residenti della città di Verona sui tratti autostradali tra i caselli di Verona Est, Verona Sud e Verona Nord”.

Che la situazione fosse critica lo avevamo già capito dal piano del traffico relativo al cantiere per l’unificazione dei sottopassi, laddove si precisava che non bastava mandare le macchine su fantomatici “percorsi alternativi” ma che occorreva “una riduzione del traffico dell’ordine del 25%-30% sul sistema”, il che si realizza soltanto attraverso una “riorganizzazione del traffico privato e soprattutto del Trasporto pubblico locale”.
Parole al vento che i nostri amministratori hanno preferito ignorare per continuare a raccontare la favola dei percorsi alternativi, ma che ora li costringe a questo gesto di disperazione e di impotenza.

Qui si rischia di mettere in ginocchio una intera città proprio nel momento in cui la sua economia avrà bisogno del massimo della spinta per potere ripartire dopo la crisi sanitaria. Chi pagherà per questo guaio? Chi avrebbe dovuto attuare tutte le misure necessarie indicate dal piano del traffico  per consentire la sostenibilità del cantiere? Chi avrebbe dovuto spiegare ai cittadini che si sarebbero dovuti spostare di più con i mezzi pubblici e meno con il mezzo motorizzato privato? Il Sindaco pensa di far passare sotto silenzio anche questo nuovo fallimento?

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