AGSM, IL BILANCIO BRILLA? CHIARIRE TERMINI DELLA FUSIONE

Il presidente di Agsm Daniele Finocchiaro vanta grandi risultati per il bilancio 2019 del gruppo: fatturato oltre il miliardo di euro, utili passati da 16 a 29 milioni, indici in crescita. Se è così, e questo potremo verificarlo solo quando ci verrà consegnato il documento integrale, è ancora più urgente chiarire i termini dell’operazione di fusione e partenariato in corso con Aim e A2A la quale, secondo le ultime ipotesi circolate, prevederebbe uno scambio alla pari con Aim Vicenza, che però è più piccola di Agsm.

E’ lo stesso presidente ad affermare che, sotto questo aspetto, tutto sta procedendo secondo i piani. Ma di quali piani parla? Nel giro di pochi anni siamo passati da una ipotesi di scambio a favore di Verona (58% a Verona e 42% a Vicenza), formulata ancora in era Tosi, ad una ipotesi di scambio paritario 35% Agsm e 35% Aim con ingresso in posizione più che significativa (il restante 30%) di un colosso come A2A. La situazione è tutto fuorché chiara.

Ricordiamo che su questo tema, cruciale per la città, finora si è svolta una sola commissione consiliare con l’audizione dei consulenti di Roland-Berger che avevano illustrato i tre scenari possibili: Agsm da sola, Agsm con Aim e Agsm con Aim e con un partner industriale. In seguito, i vertici Agsm avevano provveduto a blindare in quanto infungibile la scelta di A2A come partner. Proprio su questo punto, come minoranze, abbiamo raccolto le firme necessarie per convocare un consiglio straordinario sul tema della mancata valutazione delle manifestazioni di interesse inoltrate dagli altri aspiranti partner di Agsm, come Alperia, Ascopiave, Dolomiti Energia.

E’ dunque necessario fare chiarezza e trasparenza. Non da ultimo, da un’azienda come Agsm ci si attenderebbe un aiuto concreto ai tanti veronesi che in queste settimane stanno subendo i disagi della pandemia in corso.

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