CASSA INTEGRAZIONE (A SORPRESA) PER I DIPENDENTI DI FONDAZIONE ARENA

Non si era mai vista una grande azienda fare richiesta di cassa integrazione guadagni senza nemmeno informare i dipendenti o le loro organizzazioni sindacali.
Eppure è proprio quanto accaduto con i vertici di Fondazione che, rimangiandosi ancora una volta tutte le promesse di trasparenza e condivisione, e confermando un inaccettabile atteggiamento padronale, sabato scorso hanno messo i sindacati davanti al fatto compiuto. E solo oggi hanno accordato un incontro in videoconferenza.
La richiesta di cassa integrazione, che nel comportato dello spettacolo si chiama Fis, sarebbe retroattiva e risalirebbe fino ai primi di marzo, quando i vertici di Fondazione Arena mostravano ancora un cauto ottimismo sulla possibilità di salvare la stagione.
Ora, è chiaro come il sole che la stagione areniana risulta in buona parte già compromessa dall’emergenza sanitaria in corso e dell’assoluta incertezza circa i tempi della sua possibile risoluzione.
Tuttavia la situazione va affrontata collegialmente per evitare di scaricare ancora sulle spalle dei lavoratori l’ennesima crisi che riguarda l’ente lirico.
E’ curioso (e quanto meno indicativo di mancanza di iniziativa e fantasia) che a pochi mesi dalla chiusura in positivo del bilancio, i vertici dell’ex ente lirico si precipitino a chiedere la cassa integrazione.
Ma anche la città ha diritto di sapere cosa la attende nei prossimi mesi. Invito pertanto il Sindaco a chiarire i termini della situazione e a riferire ai consiglieri comunali.

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