EMERGENZA RIFIUTI: LA REGIONE ACCORDA L’ENNESIMA PROROGA E SI COMINCIA A PARLARE DI CAMBIAMENTI AL PIANO RIFIUTI

La Regione accorda ai bacini dei rifiuti di Verona Città e Verona Nord la terza proroga consecutiva (dopo quella di settembre 2019 e di dicembre 2019) nel giro di meno di un anno per continuare a conferire i rifiuti che non riesce a smaltire alla discarica tattica di Sant’Urbano a Padova. Il provvedimento, pubblicato oggi dalla Regione non fa mistero delle inerzie e delle incapacità veronesi.

Si sottolinea, ad esempio che “nel corso di questi ultimi mesi i Consigli di Bacino hanno svolto vari incontri, volti alla sottoscrizione di un documento d’intesa finalizzato a perseguire gli obiettivi di autosufficienza impiantistica, di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani del proprio territorio” ma che “tali incontri non hanno portato ancora ad un accordo tra i Consigli di bacino veronesi”.

Si specifica inoltre che la richiesta è “finalizzata a scongiurare il possibile insorgere di problematiche igienico-sanitarie conseguenti alla mancata gestione dei rifiuti urbani prodotti nel proprio territorio”.

Intanto il Sindaco di Sant’Urbano ha fatto sapere di averne le tasche piene di questa inefficienza: “Il Sindaco del Comune di Sant’Urbano – si legge sempre in delibera – sentito per le vie brevi, ha constatato il protrarsi della situazione di emergenza dovuta al mancato accordo tra i Consigli di Bacino veronesi, trasformando, di fatto, il ricorso alla discarica di S. Urbano non a situazioni temporanee ed eccezionali dovute a cause non prevedibili, ma invece a modalità ordinarie di gestione dei rifiuti non più condivisibili, esprimendo pertanto la richiesta che la proroga dei conferimenti presso la discarica “tattica” regionale, sia temporanea e limitata a un periodo non superiore a due mesi”.

Ma è anche la Regione a metterci del suo, perché anziché spronare i bacini inefficienti a mettersi in regola, prospetta un cambio di regole che potrebbe trasformarsi in un pericoloso liberi tutti: “E’ stato richiesto a tutti i Consigli di Bacino del Veneto, di presentare entro il 20.03.2020 anche una programmazione del proprio bacino volta a definire i fabbisogni territoriali di recupero e smaltimento, nonché l’eventuale necessità di intervenire sulla pianificazione regionale”.

Quali saranno i cambiamenti richiesti dai bacini veronesi? Facile pensare a nuovi inceneritori. Intanto nel veronese si conferma in essere l’ennesima emergenza figlia non della natura matrigna ma dell’incapacità di attuare politiche efficaci per la differenziazione dei rifiuti e per ridurre la loro produzione.




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