UNA NUOVA TEGOLA SUL FILOBUS

Con un Decreto di ieri (21 febbraio n.d.r.) il TAR del Veneto ha bloccato i provvedimenti di AMT e del Comune di Verona relativi all’esproprio delle aree per la realizzazione del parcheggio est del filobus.

Il TAR ha accolto le richieste della società “La Cercola srl” ed ha rinviato tutto alla discussione di merito sul ricorso che è stata fissata per il 12 marzo 2020.

Si allungano ancora i tempi per la realizzazione del parcheggio scambiatore a Verona est ed è evidente che questo nuovo provvedimento del TAR fa saltare definitivamente l’ormai remota possibilità che il filobus entrasse in funzione il 31 gennaio 2022.

Sorprende la mancata costituzione in giudizio sia di AMT che del Comune di Verona che hanno ritenuto di non difendersi di fronte alle richieste della società “La Cercola srl” (già Immobiliaria srl).

I parcheggi scambiatori del filobus, rispettivamente sull’area della Cercola a Verona Est e di Cà di Cozzi a Verona Ovest, erano stati approvati con due delibere di giunta del 4 Febbraio 2020.

I due parcheggi sono previsti a raso dell’ampiezza di circa 23 mila metri quadri ciascuno per un costo complessivo di 6,5 milioni di euro e una capienza, rispettivamente, di 303 posti auto per il parcheggio di Verona Est (solo 100 posti in più rispetto a quanto prevedeva l’accordo con i proponenti del centro commerciale) e di 512 posti per il parcheggio di Verona Ovest.
Avevamo già osservato come i 24 mesi preventivati per realizzare gli scambiatori non erano assolutamente realistici in quanto entrambe le aree sono di proprietà privata e si dovrà dunque procedere agli espropri.

Alla Cercola, tra ricorsi, espropri, varianti urbanistiche, passaggi in Consiglio comunale e procedimenti relativi alla valutazione di impatto ambientale, si andrà ben oltre i termini previsti.

Il decreto del TAR del Veneto conferma tutti i nostri dubbi e certifica ancora una volta il pressapochismo e l’incapacità di AMT e della giunta Sboarina.

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