COME CAMBIA SAN MASSIMO: IL FUTURO DELL’ECOBORGO E DI CAVA SPEZIALA

Su questo tema mercoledì 12 febbraio dalle ore 20.30 – presso la Sala Civica di via Anselmi, 7 – a San Massimo, si terrà un’assemblea pubblica con i cittadini del quartiere per valutare insieme le azioni da intraprendere rispetto alle novità che stanno interessando l’ex Cava Speziala e il cosiddetto Ecoborgo di Mezzacampagna.

Malgrado l’accoglimento in Variante 23 dell’emendamento di Michele Bertucco per il ripristino delle previsioni urbanistiche originarie del PAT sull’ex cava Speziala (dunque servizi a verde urbano), la proprietà della cava sta facendo orecchie da mercante.

E con il parere sorprendentemente positivo del rappresentante della Terza Circoscrizione in conferenza dei servizi, ha presentato la proposta per aumentare la quantità di rifiuti da smaltire nell’ex cava per la cosiddetta “rinaturalizzazione” del sito.

La quantità di rifiuti (composti da rocce e terre da scavo e da rifiuti a fine vita) passerebbe da 630 mila metri cubi a 750 mila, pari ad oltre 1,2 milioni di tonnellate di materiale in più. Con il corollario di 56 mezzi pesanti al giorno in circolazione all’interno del quartiere per 240 giorni all’anno per quattro anni…

Ai cittadini bisogna dire chiaramente che dopo l’emendamento di Bertucco questa attività non può più proseguire, in attesa della pubblicazione della Variante 23.

Non deve spaventare nemmeno l’autorizzazione a tagliare il bosco spontaneo, nel frattempo cresciuto nella cava, che la proprietà dice di aver ottenuto dalla Forestale. Tale autorizzazione è infatti vincolata al rilascio del permesso di costruire da parte del Comune, cosa che non potrà mai accadere visto l’emendamento approvato.

Sull’Ecoborgo invece abbiamo tempo fino al 25 febbraio per presentare le nostre osservazioni al fine di mitigare l’impatto di quello che in realtà si presenta come un eco-mostro. Secondo i nostri calcoli sull’area verranno concentrati oltre 426 mila metri cubi di edificazioni. Il che ne fa il più grande intervento edilizio mai progettato a Verona.

Per fare un confronto, Adigeo misura 405 mila metri cubi. A fronte di questa gigantesca colata di cemento, senza precedenti, l’amministrazione si vanta di aver ridotto le aree commerciali di 4 mila metri quadrati, da 20 a 16 mila… bazzecole! Si dovrà ingaggiare una dura lotta per la vivibilità di San Massimo. L’amministrazione sta infatti sacrificando l’intero quartiere in cambio delle solite tre rotonde che non risolveranno niente!

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