ORA E’ UFFICIALE: IL FILOBUS NON SARA’ IN ESERCIZIO IL 31 GENNAIO 2022

Con due delibere di giunta del 4 Febbraio 2020, pubblicate oggi all’albo pretorio, la giunta Sboarina ha approvato i progetti preliminari dei due parcheggi scambiatori del filobus, rispettivamente sull’area della Cercola a Verona Est e di Cà di Cozzi a Verona Ovest, al fine del loro inserimento “nell’elenco delle opere da avviare nel 2020”. 

Si tratta di due parcheggi a raso dell’ampiezza di circa 23 mila metri quadri ciascuno per un costo complessivo di 6,5 milioni di euro e una capienza, rispettivamente, di 303 posti auto per il parcheggio di Verona Est (solo 100 posti in più rispetto a quanto prevedeva l’accordo con i proponenti del centro commerciale) e di 512 posti per il parcheggio di Verona Ovest. 

La cosa più strabiliante è che nel cronoprogramma allegato alle relazioni è previsto che l’iter amministrativo dei parcheggi durerà non meno di 24 mesi, quindi se tutto va bene avremo i parcheggi pronti e collaudati non prima di febbraio 2022. 

Questo significa che la giunta ammette ufficialmente che le sarà impossibile consegnare i parcheggi entro il termine del 31 gennaio 2022 sottoscritto con il Ministero per quanto riguarda la realizzazione del filobus. E ormai anche i sassi sanno che senza i parcheggi il filobus non potrà entrare in esercizio. 

Ammesso (ma non concesso) che Amt riesca a rispettare la data di consegna del mezzo, si può anche dire che, da oggi, ogni giorno perso sui parcheggi scambiatori costituisce un giorno di fermo forzato per il filobus. 

Si può anche osservare che i 24 mesi preventivati per realizzare gli scambiatori non sono assolutamente realistici in quanto entrambe le aree sono di proprietà privata e si dovrà dunque procedere agli espropri. Alla Cercola, poi, il Comune è in causa con i proprietari dell’area, che sicuramente avranno il dente avvelenato. Tra espropri, varianti urbanistiche, passaggi in Consiglio comunale e procedimenti relativi alla valutazione di impatto ambientale, si andrà ben oltre i termini previsti. Come intendono giustificare questi ritardi, Sboarina e soci? 

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