PARCO SANTA TERESA: BENE ACCORDO CON ATER, ORA SI ACCELERI SULLA VARIANTE URBANISTICA

L’accordo tra Comune di Verona e Ater per la trasformazione a parco anche di metà del terzo lotto dell’ex Prusst, di proprietà dell’azienda regionale, è indubbiamente una buona notizia perché fornisce uno sbocco positivo al lavoro che come Verona e Sinistra in Comune abbiamo svolto in questi ultimi due anni assieme ai cittadini di Verona Sud. 

L’accordo va infatti ad attuare, almeno in parte, il punto 4 della delibera del 31 maggio 2018, proposta dal sottoscritto, con la quale venne ufficialmente avviato il procedimento di ampliamento del Parco di Santa Teresa. 

Certo, avremmo preferito la trasformazione dell’intero lotto Ater e non solo di una sua metà, ma la criticità vera, ora, sono i tempi di attuazione dell’intervento di ampliamento. 

I cittadini di Verona Sud hanno infatti sostenuto fin da subito la mia proposta di allargamento perché il parco era ed è a rischio di riduzione e di limitazione per effetto del cambio di tracciato subito dal filobus i cui progetti (se non i cantieri) sono ormai in stato avanzato mentre per l’ampliamento del parco si attende ancora la redazione della relativa variante urbanistica. 

Un primo abbozzo di crono-programma avrebbe voluto che la variante del Parco di Santa Teresa fosse pronta entro il maggio 2019 ma siamo a febbraio 2020 e ancora se ne continua soltanto a parlare. 

Questi 20 mila quadrati di verde pubblico aggiuntivo ristorano solo in parte il diritto dei quartieri Sud. Mentre ci rallegriamo per l’allargamento del parco, tutto attorno, a cominciare dall’ex manifattura tabacchi, si stanno preparando giganteschi attrattori di traffico che peggioreranno le cose per i cittadini residenti. 

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