MANIFATTURA TABACCHI: RIGENERAZIONE DEI PROFITTI, NON DEI QUARTIERI

L’amministrazione continua a spacciare per straordinari e “rigeneranti” interventi che sono soltanto il proseguimento, con diversi mezzi e in diverse condizioni, delle speculazioni immobiliari dell’era Tosi. Posto che i 7.700 metri quadri di superficie commerciale approvati per l’ex Manifattura Tabacchi non sono bruscolini, l’unica differenza è che ai centri commerciali, di cui il territorio ormai è saturo (e non tarderemo ad assistere agli effetti di cannibalismo) vengono ora sostituiti gli alberghi. 

Con questo nuovo progetto di recupero dell’ex Manifattura tabacchi, i quartieri di Verona Sud non avranno alcun vantaggio. Avranno, anzi, la conferma che il verde deve essere bandito da questa zona della città, tanto che i progettisti di Ve.Re Srl l’hanno dovuto piazzare sui tetti (verde pensile). Ciò conferma quello che andiamo dicendo da mesi, ovvero che l’intervento manca degli standard urbanistici minimi necessari. 

Non c’è nulla di “strategico” per il turismo veronese nel piazzare due alberghi vicino alla Fiera. La procedura speciale accordata dalla Regione ai proponenti funziona come lo Sblocca Italia, cioè mette il bavaglio in fase di progettazione ai cittadini e ai consiglieri comunali, fregandosene dunque delle richieste dei quartieri. Non a caso rispetto a quanto deliberato dalla Regione lo scorso giugno le superfici sono già aumentate del 10% in tutti i comparti: commerciale, direzionale, alberghiero. 

Non metto in dubbio che avere nelle immediate vicinanze altri 50 mila metri quadrati di parcheggi potrà far comodo alla Fiera, ma ciò smentisce quel poco di urbanisticamente corretto era stato pensato per Verona Sud negli ultimi 20 anni, ovvero fermare il traffico motorizzato al parcheggio scambiatore appena fuori dal casello autostradale. Con le decine di migliaia di nuovi parcheggi approvati nel giro di solo 3 anni, questa amministrazione mette invece una croce sui quartieri di Verona Sud perché renderà la mobilità sempre più irriformabile, l’aria sempre più irrespirabile e non risolverà nemmeno il fenomeno dei parcheggi selvaggi durante le maggiori fiere. 

Tenuto conto che lo spiazzo di via Scopoli era già di proprietà pubblica, questo intervento non da nulla ai quartieri ma toglie. Toglie vivibilità, salute e prospettive di sviluppo perché inflaziona ulteriormente il mercato. 

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