AGSM SPINTA NELLE BRACCIA DI MILANO, CON BUONA PACE DEI SOSTENITORI DELLA “VERONESITA'”


Il voto del cda di Agsm di ieri allarga la strada che sta portando la più grande azienda pubblica di Verona direttamente nelle braccia di Milano e dei Lombardi. Una decisione cavillosa e incomprensibile, spiegabile soltanto col vuoto pneumatico di progettualità e di visione che caratterizza questa amministrazione comunale. Basti dire che mentre il Sindaco esulta per questa bella forzatura, autorevoli organi di stampa a livello regionale danno per scontato che nell’ambito del nuovo accordo di fusione a tre, Verona e Vicenza avranno un ruolo paritario: 35% a testa. Vicenza del resto continua a spingere in questo senso mentre qui da noi, a Verona, non sappiamo neanche che fine farà Amia, se verrà scorporata o meno dal gruppo Agsm. Stanno giocando con il futuro di un migliaio di famiglie dei lavoratori del gruppo. Altro che anno della svolta, il 2020 per i servizi pubblici di Verona rischia di essere l’anno della Caporetto.




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