CON IL NUOVO CENTRO COMMERCIALE ALL’ECOBORGO SBOARINA SI RIMANGIA ANCHE L’ULTIMA PROMESSA ELETTORALE

Con il via libera all’ecoborgo, benché ridimensionato, e la recente approvazione della Variante 23 rimodulata, l’amministrazione Sboarina si è rimangiata anche l’ultima promessa della compagna elettorale del 2017. La somma tra i 16 mila metri quadri di nuovo commerciale concessi sull’area di San Massimo, e le superfici di altre lottizzazioni commerciali già approvate in Variante 23 come ad esempio Eva Frigoriferi nei pressi della Fiera (6 mila metri quadrati), oppure il raddoppio di Rossetto in Corso Milano, superano di gran lunga i 24 mila metri quadrati di commerciale “risparmiati” con la revoca dell’intervento alla Cercola. Da oggi, pertanto, conti alla mano, possiamo dire senza tema di smentita che anche l’amministrazione Sboarina ha aumentato le superfici commerciali in città. 

Cade dunque l’ultima foglia di fico di questa amministrazione che nei fatti si dimostra della stessa pasta della precedente amministrazione Tosi: opportunista, non di parola con i cittadini, pronta a sacrificare la vivibilità dei quartieri per accontentare le richieste di privati provvisti di denaro. 

La vantata riduzione da 20 a 16 mila metri quadrati dell’area commerciale a San Massimo non inciderà in nessun modo sull’impatto di questo nuovo grande centro commerciale. Un duro colpo per il quartiere di San Massimo già in sofferenza in quanto punto di attraversamento per una quota importante di traffico che dalle statali e dalla tangenziale arriva in città. Diversamente da Ikea, sull’Ecoborgo l’amministrazione non ha opposto alcuna resistenza malgrado i pareri critici dei tecnici comunali. 

Come andiamo dimostrando da mesi, il progetto dell’Ecoborgo ha da tempo perso qualsiasi valenza sociale e urbanistica rivelandosi una pura e semplice speculazione immobiliare a danno dei cittadini. E avviene con la complicità di questa amministrazione. 

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