LA VARIANTE 23 AI TEMPI SUPPLEMENTARI

Oltre a quella già pervenuta qualche settimana fa da parte dai legali della Cercola, sono bastate altre due letterine, una del 20 e una del 21 novembre, da parte dei legali della società Eureka (leggi Leardini) sulla scheda norma 131 denominata “San Rocchetto” per gettare la maggioranza di Sboarina nel panico e impedirle di concludere ieri sera in Consiglio comunale l’iter di approvazione della Variante 23, come era nei suoi piani fino a pochi giorni fa. 

Forti della sentenza del Tar che aveva dato loro ragione e del mancato ricorso dell’amministrazione comunale al Consiglio di Stato, i legali di Eureka ora provano a liquidare come “generiche e apodittiche” le valutazioni (vincolanti) con cui la Soprintendenza al Paesaggio aveva bocciato il Piano urbanistico attuativo. Poi si rivolgono ai consiglieri di maggioranza invitandoli, con il solito linguaggio allusivo, a fare bene attenzione a come voteranno sull’emendamento De Marzi che ridurrebbe altezze e superfici della scheda norma 131 rispettivamente da 5 a 4 piani e da 13 mila mq a 6 mila mq. Eureka infatti pretende che la maggioranza approvi la scheda norma senza alcun taglio. 

I consiglieri di maggioranza si fidano così tanto di come il loro Sindaco, Federico Sboarina, e il loro assessore, Ilaria Segala, hanno impostato le due questioni urbanistiche, che ieri sera  si sono rifiutati di concludere l’iter di approvazione della Variante e si sono goduti la manovra ostruzionistica delle opposizioni (purtroppo sono ormai rimasti solo i miei emendamenti…). 

Se gli passa la paura, concluderanno, forse, giovedì prossimo. Alla città e ai cittadini di Quinzano intanto resta la beffa, oltre che il danno, di vedersi probabilmente approvare per intero un progetto devastante per le colline che né l’amministrazione Tosi né quella Sboarina hanno avuto la forza e la competenza di tutelare. 

Condividi