NUOVO STADIO: TUTTI CANTANO VITTORIA, TRANNE I CITTADINI

La giunta ha licenziato la proposta di delibera per dichiarare la pubblica utilità del project project financing relativo al nuovo stadio e i partiti della maggioranza fanno a gara per vantare dei meriti: Sboarina vanta di aver avuto la geniale intuizione mentre la Lega vanta di aver blindato il progetto con il coinvolgimento del Credito Sportivo. 

In realtà ad oggi il Credito Sportivo non risulta aver scritto una sola riga sul ruolo che dovrebbe svolgere in questa operazione, mentre rimangono irrisolti tutti i nodi relativi al peggioramento della vivibilità e della viabilità di un quartiere già sotto pressione durante i giorni di partita e che vedrà inevitabilmente peggiorare la situazione a fronte delle nuove funzioni, commerciali, ricettive e concertistiche, previste dalla cosiddetta “Nuova Arena di Verona”. 

L’iter scelto da Verona differisce profondamente da quello di altre città dove sono state le società sportive a prendere l’iniziativa a fronte di un bisogno reale e un progetto credibile lasciando il Comune al suo mestiere di tutelare il territorio e i cittadini. La grossa anomalia di Verona consiste proprio nell’essere difronte ad una operazione politica che soprassiede ai dubbi sulla sostenibilità economico-finanziaria del progetto e alla mancanza di presupposti urbanistici. L’area è già satura dal punto di vista commerciale. Per insediare le nuove aree commerciali previste dal progetto ci sarà infatti bisogno di una variante urbanistica che ad oggi manca. Nel frattempo la la maggioranza ha appena approvato una nuova lottizzazione commerciale e residenziale a pochi metri dallo stadio sui terreni della famiglia del deputato leghista Paolo Paternoster. 

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