VERONA SI PREPARA A CHIEDERE MODIFICHE AL PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI, E NON ESCLUDE L’INCENERIMENTO

I presidenti dei Consigli di Bacino di Verona Nord, Verona Città e Verona Sud, nella persona dei Sindaci Gianluigi Mazzi, Federico Sboarina e Graziano Lorenzetti, hanno sottoscritto un protocollo di intesa per la gestione integrata dei rifiuti finalizzato a garantire la “progressiva autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti residui nella provincia di Verona”. 

L’analisi parte dalla situazione di emergenza che vede il Comune di Verona autorizzato a conferire una parte dei rifiuti all’impianto di Sant’Urbano a Padova, nonché dall’ormai vicino esaurimento della discarica di Torretta a Legnago. 

Per far fronte alle evenienze attuali e future i Sindaci abbozzano un programma per mettere in comune gli impianti esistenti e realizzarne di nuovi. Quest’ultimi interessano soprattutto il territorio del Comune di Verona, e in particolare il sito di Cà del Bue, che sarebbe interessato da un progetto di “revamping e valorizzazione delle sezioni di trattamento meccanico biologico”, già in parte autorizzato con dispositivo regionale del 12 luglio 2016, nonché da un non meglio specificato “Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi”, sempre a Cà del Bue. 

E’ un bene che la politica si dia una mossa rispetto all’emergenza rifiuti. Lascia tuttavia sconsolati vedere che, ancora una volta, la spinta è data dall’emergenza in corso e non da una visione e una progettualità: i Sindaci si dicono “orientati al conseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa europea, nazionale e regionale e coerenti con la nuova strategia europea di economia circolare” ma non forniscono alcun dato di questo obiettivi. Manca anche una analisi delle inefficienze e dei ritardi della raccolta differenziata sopratutto nel Bacino di Verona Città e nessun riferimento ai vantaggi di cui potrebbero godere i cittadini aumentando i livelli di differenziata. Non esiste nemmeno una strategia comune dal momento che il Comune di Verona non sembra deciso ad abbandonare l’ipotesi dell’incenerimento. Vedremo dunque quali saranno le richieste che verranno avanzate alla Regione e fino a che punto questo protocollo dei Sindaci verrà condiviso anche dalle rispettive Assemblee di Bacino. 

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