UN PARCO PER LA CITTA’: NO AL TAGLIO DI OLTRE 30.000 ALBERI

Il quartiere di San Massimo è stato sottoposto per anni a un’intensa attività estrattiva che ha causato profonde ferite sul territorio (cava Casona, 10.500.000 m3 di materiali estratti).

L’ex Cava Speziala (una superficie di oltre 160.000 mq e un’escavazione di 2.100.000 m 3) nel 1987 ha cessato l’attività estrattiva.

In questi 32 anni la natura ha potuto riprendersi il suo spazio creando una meravigliosa oasi di biodiversità alle porte di Verona. Sono state censite numerose specie arboree (olmo, pioppo bianco e nero, gelso, salice, bagolaro, pero selvatico, pruno selvatico, biancospino, acero …). L’importanza del sito è data non solo dalla presenza di tali specie arboree ma anche di specie arbustive e di uno strato erbaceo ben sviluppato che verrebbe distrutto in caso di realizzazione della proposta in esame. La LIPU ha censito anche la presenza di numerose specie di uccelli nel grande bosco di Cava Speziala.

Infine, le sostanze inquinanti rilevate anni fa non hanno intaccato l’acqua della falda presente sul fondo cava, nonostante il terreno sia notevolmente permeabile e ciò, fa supporre che le specie  vegetali abbiano realizzato una naturale fitodepurazione.

Si sono alternate, in questi decenni, varie vicende anche giudiziarie compresa la richiesta di trasformazione dell’ex Speziala in discarica di rifiuti speciali 2B e inerti 2A bloccata poi dal TAR Veneto a seguito del ricorso del Comitato “Un Parco per la Città” e di Legambiente.

Con queste premesse, fa riflettere la Relazione Tecnica che accompagna il nuovo progetto in cui si sostiene “falsamente”: “… che necessita tale intervento in quanto è (Cava Speziala N.d.R.) una zona degradata con scarpate da mettere in sicurezza mediante terre armate …”.

Tale intervento avverrebbe disboscando una superficie di oltre 85.000 mq, tagliando oltre 30.000 alberi, riducendo le scarpate e conferendo 650.000 m3 di rifiuti per il riempimento.

Riteniamo che tale intervento non possa essere prefigurato come un permesso di costruire “ edilizio”, ma diventi nei fatti un conferimento di rifiuti presso la cava Speziala.

Chiediamo di non concedere tale autorizzazione, di preservare e salvaguardare il bosco esistente come una straordinaria riserva naturale, la più grande di Verona, e di metterla a beneficio della collettività.

Sollecitiamo l’accoglimento dell’osservazione alla variante 23 al Piano degli Interventi presentata dall’ing. Giuseppe Campagnari che si allega.

Proponiamo l’acquisizione della Cava Speziala, mediante lo strumento della perequazione e del credito edilizio, per la realizzazione di un parco urbano per la città.

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