Da anni si discute sulla precaria situazione della sede della polizia municipale di Verona in Via del Pontiere, l’ex convento San Domenico, in pessime condizioni, ben visibili anche dall’esterno, con intonaco a pezzi e crepe. E anche la situazione degli interni non risulta essere migliore.
L’ex convento San Domenico, che di anni ne ha più di 500 e ospita da tempo il Corpo dei vigili urbani veronesi. L’edificio storico, in pieno centro, è piuttosto malandato. Umidità e mura antiche, tutto sembra essere pericolante, anche se solo una stanza, la vecchia “sala di rappresentanza” è stata dichiarata inagibile, nel corso degli anni, per il soffitto messo male.
Proprio per questo, nel maggio del 2017, con il trasferimento dei 21 agenti del Nucleo Infortunistica Stradale, prendeva il via – secondo l’Amministrazione Comunale – il graduale passaggio della Polizia municipale dalla sede di via del Pontiere alla Caserma Rossani di via del Minatore. Il completo trasferimento del Corpo di Polizia municipale era previsto entro primavera 2018, quando – sempre secondo l’Amministrazione – sarebbero stati ultimati i lavori di rifunzionalizzazione del compendio militare “Dalla Bona- Pianelli-Li Gobbi”. I lavori dovevano essere finanziati dal Comune con un investimento complessivo di 3 milioni 650 mila euro (pari al valore della caserma Rossani).
I lavori rientravano in un protocollo d’intesa sottoscritto a Roma nel dicembre 2016 e secondo l’allora sindaco Tosi: “Entro il 2017 sarà ultimata tutta la fase progettuale ed entro la primavera successiva la caserma Rossani sarà a completa disposizione della Polizia municipale, che finalmente potrà operare in un luogo centrale e in ottime condizioni”.
Ora visto che siamo ad agosto 2019, e che non ci sono segnali del trasferimento, ho presentato un’interrogazione per sapere quali sono i tempi previsti per il trasloco definitivo della Polizia Municipale alla Caserma Rossani.
La polizia municipale, è proprio il caso di dirlo, ha bisogno di “Altre Mura”.