PIANO DI SVILUPPO FAV 2019-2022: SI CONTINUA A RASCHIARE IL FONDO DEL BARILE

La montagna della Fondazione Arena ha partorito l’ennesimo topolino di piano di sviluppo. Finanziato con i soldi della Camera di Commercio, dunque con i soldi delle imprese, il piano 2019-2022 è una sorta di fiera delle ovvietà che non fa luce sui nodi storici dell’ex ente lirico condannandolo quindi a portarsi dietro le solite zavorre, rappresentate da un patrimonio netto insufficiente, da una attività extralirica opaca, da un museo della lirica senza un perché, un management non sempre all’altezza della situazione. 
Volete sapere quale sia l’opera più vista, il giorno della settimana più frequentato, il settore dell’Arena più gettonato della stagione lirica veronese? Il Piano vi dirà tutto perché altro non è che una analisi delle possibilità di saturare l’anfiteatro Arena. 
La qualità degli spettacoli e degli allestimenti? Viene data per scontata. L’adeguatezza del management? Scontata anch’essa. 
Niente di nuovo, dunque, sotto al sole: quando ci si occupa dei lavoratori si usa la mannaia. Quando invece si è spremuto a dovere il lavoro e non resta che occuparsi della riorganizzazione, si lavora invece di cesello. Ma sono tutte cose già sentite. 
Per gli amanti del genere retrò, la “nuova” strategia della Fondazione Arena consiste nell’aumentare gradualmente il numero delle alzate da qui al 2022, ampliando la durata del festival areniano e aumentando il tasso di saturazione di certi settori, soprattutto quelli più prestigiosi. 
Si prevede dunque la creazione di eventi aggiuntivi con sede in Gran Guardia dedicati ai clienti delle Poltronissime Gold; Piazza Bra verrà addobbata; si creerà una nuova gradinata numerata “al di sopra del Palco Reale” riducendo quella non numerata. Si intensificheranno le azioni di comunicazione sul lago di Garda per attirare i turisti tedeschi; si potenzieranno la comunicazione e il marketing via web. Si prevede inoltre di acquisire nuove competenze nell’analisi dei big-data informatici con un lavoro di profilazione dei clienti. Ma occorreva un pool di esperti per dirci tutto questo? 

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