STRATEGIE PARTECIPATE COME IL GIOCO DELL’OCA: SI RITORNA ALLA CASELLA DI PARTENZA


L’instabilità della giunta Rucco di Vicenza; la solita indecisione della giunta Sboarina, unitamente alle pretese dei Fratelli d’Italia vicentini che vorrebbero uno scambio paritario tra le azioni di Agsm e quelle di Aim, sembrano preludere ad un arretramento delle intese tra Verona e Vicenza nel campo delle alleanze.
Sul piano delle certezze siamo ritornati alla situazione post elezioni del 2017 quando c’erano tanti buoni propositi ma nessuna idea precisa sul futuro. In questo non aiuta nemmeno il protocollo d’intesa firmato dai due Sindaci, tanto generico da potersi considerare aria fritta.
Restano pericolosamente sospesi anche i nodi di Amia, che la mozione di maggioranza a firma di Bonato e Paci per far ritornare in house il settore del verde affronta solo in parte ma non in maniera risolutiva.
Decidendo di non decidere, per paura o per incapacità, non si fa altro che consegnare la maggiore azienda partecipata cittadina al colosso lombardo A2A le cui rassicurazione in merito alla volontà di mantenersi socio con una quota minoritaria sono risibili: A2A è una società quotata in Borsa che, come abbiamo visto nei territori limitrofi al nostro, ragiona per acquisizioni e massimizzazione dei profitti con poco riguardo alle necessità dei territori dove si espande. Avanti di questo passo Sboarina verrà ricordato come il Sindaco che si è fatto soffiare da sotto al naso i gioielli della città mentre si trastullava con l’insostenibile progetto dello stadio nuovo

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