VIA LIBERA DALLA REGIONE VENETO AL PROGETTO TURISTICO STRATEGICO NELL’AREA DELL’EX MANIFATTURA TABACCHI Bertucco: “Una città senza pianificazione urbanistica. Decidono sempre i privati”

E’ stata pubblicata nei giorni scorsi (18 giugno 2019) la Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 774 del 4 giugno 2019 che da il via libera al progetto turistico strategico nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi, dove la proprietà (in accordo con la Fiera) aveva chiesto di inserire ulteriori superfici direzionali (da 5.000 mq. a 10.000 mq.) che si aggiungevano alle destinazioni ricettivo – alberghiere (17.000 mq.) e commerciali (7.000 m.): siamo tra la Fiera, Esselunga, Eva Frigoriferi e le ex Cartiere, poco distanti da Adigeo e da Bricoman e  con alle spalle gli ex Magazzini Generali (con la futura Area  Commerciale Eataly, di circa 8.000 mq, al posto del promesso Polo Culturale). 

Inoltre per aggirare la normativa del Piano degli Interventi (ed impedire di fatto la partecipazione popolare) la proprietà (VR.RE S.r.l.) suggeriva all’amministrazione comunale di utilizzare ”l’istanza per il riconoscimento di valenza strategica turistica di interesse regionale”, una previsione della legge regionale sul turismo. 

Per il verde pubblico, invece di aree inedificate con alberi  si propone il “verde pensile”, ultima trovata per abbellire il progetto, mentre la cementificazione continua. 

Negli accordi tra l’amministrazionecomunale, la proprietà e la Fiera vi è la previsione della costruzione oltre ai parcheggi già previsti (27.950 mq.) di un parcheggio sotterraneo da 500 posti (22.500 mq), che porterà quasi fino in centro le auto che arrivano a Verona sud. Ma siamo a poche centinaia di metri dalla stazione di Porta Nuova, perché non si pensa di incentivare finalmente chi usa il treno? 

Inoltre, per sfregio alla storia e alla cultura veronese, la nuova proprietà dell’ex Manifattura Tabacchi ha pure chiesto di abbattere gli esistenti edifici di archeologia industriale ritenuti (a loro parere) di scarso valore architettonico. 

La Regione Veneto ha preso atto “supinamente” delle proposte  che prevedono le seguenti funzioni: 

–        Turistiche ricettive-congressuali: realizzazione di due strutture ricettive di cui una con 4 stelle o 4 stelle S e l’altra tipo Smart Hotel o Co-Living Space. Tale previsione – dice la Regione – consente di dare concreta risposta alle necessità derivanti dalla presenza della Fiera, nonché alla richiesta di ricettività derivante dall’utenza che arriva in città. 

–        Parcheggi destinati agli operatori fieristici: le aree a parcheggio per un massimo di 500 posti verranno realizzate completamente nell’interrato e nel seminterrato. La richiesta è stata avanzata dall’Ente Verona Fiere e la soluzione prevista – secondo la Regione – consentirà di liberare le aree in superficie che ad oggi, nei periodi espositivi, grava pesantemente sull’intero sistema viabilistico del quartiere. Il tutto, ovviamene, verrà realizzato in aggiunta alla dotazione di parcheggi pubblici e privati dovuti, che verranno ubicati negli interrati o in seminterrati aventi tetto pensile. 

–        Vip lounge: a servizio delle ditte espositrici del limitrofo polo fieristico. Anche in questo caso quanto ipotizzato vuole costituire risposta alle necessità poste dall’Ente Fiera veronese; 

–        Commerciali (7.000 mq. ndr): verranno collegate prevalentemente ai piani terra e/o rialzato. 

  Secondo la Regione Veneto (e qui sta la presa in giro): “Il progetto presenta un elevato grado di interesse in termini di riqualificazione territoriale, in quanto si colloca in linea e ottimizza interventi già in atto di riconversione e ristrutturazione del comparto territoriale di Verona Sud, nodale rispetto all’immagine della città in relazione agli arrivi turistici. Gli interventi previsti mirano infatti a riqualificare alcune aree di degrado, riallineando il livello degli standard identitari legati alla città d’arte e ai valori che l’hanno resa nota nel mondo. Gli interventi proposti apportano soluzioni migliorative sia rispetto alla ricettività turistica che alla viabilità, con ritorni significativi anche sul versante della delocalizzazione dei flussi e sulla valorizzazione di porzioni di territorio limitrofe al centro storico, obiettivi condivisi dal piano strategico adottato dalla OGD Verona. La strategicità del progetto si misura principalmente sull’ottimizzazione dei servizi fieristici con particolare riguardo all’accoglienza di un target altamente qualificato, centrale del comparto turistico veronese. L’ottimizzazione della viabilità esistente oltre a riqualificare il contesto viabilistico del quartiere, garantisce l’integrazione con la mobilità pubblica valorizzando la progettualità legata alla definizione del percorso del filobus e garantendo una rivitalizzazione dei collegamenti tra il centro e questa porzione di periferia, con ricadute positive anche sulla filiera commerciale …”.

Ora manca solo la predisposizione dell’accordo di programma che dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale. 

Ci domandiamo, l’amministrazione (e la Fiera) sono in grado di fare qualcosa di positivo anche in favore del quartiere e di Verona Sud, oltre che continuare ad avvelenare le persone? 

Come si può pensare di continuare con la cementificazione e con nuovi Centri Commerciali senza valutarne il fabbisogno reale e prima di approvare il PUMS (piano della mobilità) che consideri l’effetto cumulativo di tutte queste nuove costruzioni e l’attuale insostenibile situazione di inquinamento acustico, atmosferico e di congestione di Verona sud?  

E’ necessario che tutti questi interventi vengano affrontati congiuntamente con uno studio complessivo della mobilità che tenga conto di quanto già c’è (Bricoman, Adigeo, Esselunga, Fiera) e di quanto ci sarà in futuro (esempio ex Cartiere, Magazzini Generali) e che l’amministrazione si impegni assolutamente a non accettare la monetizzazione degli standard urbanistici.

Verona Sud ha necessità di recuperare una storica (fin dalla Variante al PRG del 1975) carenza nella realizzazione di parchi e giardini pubblici (che non possono essere “pensili”). 

Non è accettabile che si intervenga su Verona Sud solo per peggiorare ulteriormente la situazione. 

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