FONDAZIONE ARENA, CORTE DEI CONTI: “PATRIMONIALIZZAZIONE, DEBITO, CONTRIBUZIONE: NON CI SIAMO ANCORA “

Patrimonializzazione, debito, contribuzione: sono questi i tre punti critici evidenziati dai magistrati contabili nella relazione annuale della Corte dei Conti sulle fondazione lirico sinfoniche per quanto riguarda la nostra Fondazione Arena. 

Non è una novità: dello stesso tenore erano anche le relazioni precedenti. L’esame dei magistrati contabili si riferisce all’anno 2017, ma la domanda da farsi è questa: di tutti i problemi strutturali evidenziati, quali sono stati affrontati nel 2018 e nel 2019? 

La risposta è: nessuno. Comune e vertici della Fondazione continuano a brindare con i soldi dello Stato, la Corte dei Conti infatti sottolinea che “La contribuzione degli enti pubblici è in aumento ma solo grazie all’apporto dello Stato, che incide per oltre il 70 per cento del totale dei contributi. Diminuiscono i contributi degli enti locali: del 24,3 per cento quello del Comune (che ammonta a 1,6 milioni) che era però più che triplicato nell’esercizio precedente, del 20 per cento quello della Regione, di entità piuttosto modesta (640mila euro). Nell’insieme gli enti territoriali contribuiscono quindi per il 16,3 per cento, un’incidenza sul totale lontana da quanto sarebbe ragionevolmente auspicabile”. 

Comune e Regione ci tengono o no alla Fondazione Arena? Se sì devono sforzarsi di più: i 200 mila euro investiti annualmente dal Comune di Verona è una cifra irrisoria rispetto al ritorno economico prodotto della stagione lirica sul territorio. Idem per i 600 mila euro della Regione Veneto che a Verona ha uno dei poli turistici specializzati nella lirica tra i più grandi d’Europa. 

Quando si decideranno ad affrontare la situazione patrimoniale? La Corte dei conti appunta che “La situazione patrimoniale è problematica” in quanto “il patrimonio netto resta ancora molto inferiore al valore degli immobili conferiti in uso gratuito (fra i quali l’Arena e il Teatro Filarmonico)”. 

E sul debito: “Un considerevole indebitamento, pari a quasi 28 milioni di euro con esposizione soprattutto verso l’erario (i debiti tributari crescono da 2,6 a 5,5 milioni) Una contribuzione da parte dei soci fondatori in ulteriore contrazione nel complesso”. 

Condividi