LA FARSA DEL TEATRO ROMANO

Cambiano le Amministrazioni, da Tosi a Sboarina, ma la cultura a Verona rimane sempre una cenerentola. La vicenda della mancata nomina del direttore artistico del Teatro Romano, dell’incapacità di predisporre il bando e di nominare in tempi utili la Commissione che doveva scegliere il successore di Giampaolo Savorelli sono esemplificative dell’incapacità di questa amministrazione.

E per fortuna Savorelli ha dato la propria disponibilità a collaborare gratuitamente e a salvare i finanziamenti previsti per il Festival Shakespeariano di Verona.

Tutta questa impreparazione e improvvisazione non solo hanno messo a rischio la quota del Fus che spetta alla nostra città, ma hanno anche abbassato la qualità della programmazione che è stata messa insieme in fretta e furia.

Nel frattempo sono arrivate le candidature per il nuovo direttore artistico, ma i ritardi nella nomina della Commissione e i veti politici impediscono di nominare una personalità che garantisca il futuro dell’Estate Teatrale, che da 71 anni garantisce il festival shakespeariano e fa di Verona un punto di riferimento per la prosa, per la danza, con un prestigioso premio nazionale Renato Simoni.

E se Verona non decide, il Teatro Stabile del Veneto è sempre più intenzionato ad arrivare nella nostra città.

Michele Bertucco, consigliere comunale Verona e Sinistra in Comune



Condividi