SPESE SPENSIERATE IN AGSM: SINDACO SEMPRE DISTRATTO

Il capogruppo di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco ha depositato oggi una interrogazione in cui chiede all’amministrazione comunale di giustificare e spiegare ulteriori particolari della gestione Croce che emergono dalla relazione del Collegio dei Revisori di Agsm. “Emerge un quadro di gestione dell’azienda del tutto auto-referenziale che non ha precedenti noti nella storia di Agsm e che ci dimostra che cosa accade quando le aziende pubbliche vengono spartite come bottino elettorale e non assegnate a personale competente come patrimonio cittadino da valorizzare” commenta Bertucco. “Non credo alla storiella del Sindaco che si è mosso tempestivamente appena avuto il sentore di tali retroscena – prosegue – perché i segnali di disagio in Agsm erano noti fin dall’autunno 2018. Il Sindaco si è attivato solo a seguito delle inchieste della magistratura e dopo essersi convinto che poteva fare politicamente a meno dello stesso Croce. E’ questa una pagina buia della sua amministrazione di cui il Sindaco deve rendere conto ai veronesi facendo trasparenza fino in fondo”. Ma vediamo gli appunti mossi del collegio dei revisori alla gestione di Croce:

1. Rispetto ai 106 mila euro di spese dichiarate per le celebrazioni del 120° anniversario di Agsm (di cui, si è detto, 59 mila euro derivanti da sponsor tra i quali è però compresa anche Agsm Energia) i revisori dei conti hanno accertato che andava conteggiata anche l’Iva. Inoltre, sempre secondo i revisori, mancherebbero all’appello ulteriori spese per 22.600 euro in gran parte riguardanti lavori di grafica. Secondo Croce l’Iva era indetraibile in quanto tali costi potevano essere imputati a spese di rappresentanza, mentre i lavori di grafica non sarebbero stati da attribuire all’evento dei 120 anni. I revisori dei conti però sono del parere opposto. Alla fine della fiera la kermesse della Gran Guardia sarebbe costata qualcosa come 162.596 euro di cui 27.955 euro di Iva detraibile. E il Sindaco dov’era?

2. Altro aspetto analizzato dai revisori attiene alle spese per la pubblicità su giornali e tv: tra la seconda metà del 2017 e i primi mesi del 2019 sarebbero stati spesi ben 121 mila euro per la maggior parte in spot pubblicitari, sponsorizzazioni di iniziative editoriali, inserzioni a pagamento sui giornali. Inoltre, sempre nello stesso periodo sono stati spesi oltre 100 mila euro solo per adeguare le politiche aziendali ai nuovi dettami della normativa europea sulla privacy. Non proprio la gestione morigerata che era stata promessa sia da Croce che da Sboarina. Ma il Sindaco era, anche qui, distratto…

3. Sempre in materia di consulenze, i revisori sono del parere che Croce fosse in rapporti diretti con alcuni dei professionisti a cui aveva affidato incarichi per conto del gruppo. Incarichi di cui avrebbe cercato inspiegabilmente di negare l’esistenza in diverse circostanze. Parliamo di altre decine di migliaia di euro. E meno male che Croce formalmente non risultava disporre di deleghe operative!

4. Un altro monumento allo spreco è stata la vicenda della selezione del nuovo direttore generale. Arrivati ad agosto 2018, dopo mesi e mesi di ricerca, colloqui, audizioni, riunioni, scremature di possibili candidati, il consiglio di amministrazione di Agsm deliberava all’unanimità che nessuno delle decine di candidati portati dai cacciatori di teste aveva il profilo di cui necessitava la società, pertanto decidevano di confermare la facente funzioni e rimandare la scelta del direttore a dopo la fusione con Aim, che come sappiamo è ancora in alto mare. E il Sindaco? Manco a dirlo, non pervenuto… 

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