ALLERTA ARANCIONE E NUOVO BLOCCO EURO 4 DIESEL: RIPARTE LA SCENEGGIATA

A causa dell’inettitudine della nostra come di altre amministrazioni comunali e regionali, l’alta pressione fa ormai più paura di uno tsunami. Ma se invece di rincorrere progetti balzani come l’onda da surf sull’Adige si affrontassero seriamente i temi della mobilità, si riuscirebbe forse a mitigare gli effetti dei ristagni d’aria sulla città. 
Il blocco delle euro 4 oggi disposto dal Sindaco Sboarina per la seconda volta nel giro di un mese è una misura tampone che vale poco o niente se non viene accompagnata da misure strutturali. Invece a Verona cambiano le amministrazioni ma si continua a parlare sempre delle stesse mega-opere includenti, dal traforo a Ikea, tipiche delle campagne elettorali permanenti. 
Non c’è nulla, in attesa del tanto desiderato Pums, che impedisca all’amministrazione di anticipare alcuni provvedimenti che vadano nella direzione di potenziare il trasporto pubblico, ridurre quello privato, aumentare la ciclabilità e le aree verdi. Perché dal Pums non uscirà nulla di diverso rispetto a quanto già sappiamo sul tema. Niente di sostanzialmente diverso nemmeno dal Piano comunale di Risanamento dell’aria redatto qualche anno fa e rimasto lettera morta a causa dell’atteggiamento negazionista delle giunte comunali che aspettano il bel tempo per propagandare grandi risultati di contenimento dell’inquinamento salvo poi, nell’emergenza, scaricare tutti i disagi sulle spalle dei cittadini. 
L’anno è iniziato da appena 48 giorni e a ieri, 17 febbraio, abbiamo già registrato 26 superamenti dei limiti massimi di polveri sottili. Più di un giorno su due di sforamenti. A fronte di questo bel risultato l’amministrazione ha ritenuto nei giorni e nei mesi scorsi di bocciare proposte di assoluto buon senso, come quella che prevede di chiedere alle società autostradali di adottare limiti di velocità più bassi in attraversamento del territorio comunale (così da ridurre le emissioni inquinanti) oppure la proposta di installare “barriere verdi” a protezione dei quartieri lungo le grandi arterie stradali. Per non parlare del nulla che si sta facendo per l’aumento delle aree verdi e della ciclabilità. 

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