CATULLO, SITUAZIONE PREOCCUPANTE: I SOCI PUBBLICI SCOPRANO LE LORO CARTE

Le segnalazioni del revisore unico di Aerogest sulla tenuta dei conti dell’aeroporto Catullo sono gravi e preoccupanti. Viene esplicitamente affermato che l’andamento negativo dei flussi operativi di cassa potrebbe incidere negativamente sul piano di rilancio da 63 milioni di euro che ormai si attende da 10 anni e di cui lo scalo veronese ha disperato bisogno. Occorre pertanto che i soci pubblici del Catullo chiariscano quanto prima la loro strategia: dopo lo scioglimento dei patti parasociali, chi si impegnerà a finanziare il piano di rilancio e il relativo aumento di capitale sociale? 
Posto che i soci pubblici da soli non possono sostenere tale peso, verrà bandita una gara per ricercare un nuovo partner industriale? E in tal caso come si può pensare di disfarsi tanto facilmente di Save visto il peso ormai assunto? 
Tutti questi quesiti sono oggetto di una interrogazione di recente depositata alla segreteria del consiglio comunale. La vicenda dello scioglimento dei patti parasociali si intreccia con il mancato scioglimento di Aerogest, la società che raggruppa le partecipazioni pubbliche dell’aeroporto, finita nel mirino della Legge Madia in quanto non rispetta nessuno dei criteri di sostenibilità prefissati (ha i bilanci in perdita per tre anni consecutivi, non conta nessun dipendente). Come si spiega che il Comune di Verona sia orientato a dismetterla mentre Trento e, da ultimo, anche la Provincia di Verona, abbiano invece deciso di mantenerla in vita? 

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